Dopo il boom e la caduta, in Brasile torna a correre l’import di vino: +27,6% nel 2017
07/06/2018
Wine News | Mondo – Vino & Mercati, 6 giugno 2018
Dopo il boom e la caduta, in Brasile torna a correre l’import di vino: +27,6% nel 2017
L’Italia con un +48,6% ha fatto balzare il valore dell'export a 35 milioni di euro, che fa del Belpaese il quinto esportatore sul mercato brasiliano
Qualche anno fa, insieme a India, Cina, Russia e Sudafrica, il Brasile era tra le economie più promettenti al mondo, ed anche il settore enoico guardava con speranza alla crescita di un Paese in cui vivono più di 200 milioni di persone, allora in rapido arricchimento. Oggi il boom economico è ampiamente alle spalle, quasi annullato dal crollo della crisi degli ultimi anni. Una volta toccato il fondo, però, qualche segnale positivo, almeno dal vino, è arrivato proprio nel 2017, quando le importazioni complessive sono tornate a crescere, a quota 325 milioni di euro (+27,6%), nonostante la lunga stagnazione dei consumi.
L’Italia ha fatto ancora meglio, con un +48,6% che ha fatto balzare il valore delle spedizioni a 35 milioni di euro, che fa del Belpaese (protagonista di “Wine South America”, kermesse by Fiera di Verona di scena dal 26 al 29 settembre a Bento Gonçalves) il quinto esportatore sul mercato brasiliano, dietro a Cile, Argentina, Portogallo e Francia, con una quota del 10,6%.
Le potenzialità, a guardare i numeri, sono enormi: il consumo medio annuo è di appena 2 litri a persona, il Pil è tornato a crescere, seppur lentamente, e le previsioni parlano di un +2% annuo da qui al 2022, il che farebbe del Brasile un’economia stabile come non mai. Inoltre, difficilmente la superficie vitata, che attualmente conta 80.000 ettari a Chardonnay, Moscato Bianco, Riesling Italico, Trebbiano, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Nero, Tannat e Cabernet Franc, quasi tutti concentrati nello Stato di Rio Grande do Soul, crescerà nei prossimi anni.
Ci sono, però, dei limiti strutturali da non sottovalutare alla crescita economica del mercato enoico, analizzati dal report di Wine Intelligence “The Brazil Routes to Market 2018”, che sottolinea come la catena distributiva in Brasile sia particolarmente complessa e frammentaria, dagli importatori alla gdo, con le accise ancora molto alte. Fondamentale, quindi, diventa focalizzare i propri sforzi nelle Regioni più efficienti ed in cui si concentra la maggiore densità di popolazione: il Nord Est, tra Fortaleza e Recife, dove vivono 55 milioni di persone, ed il Sud Est, tra San Paolo, Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Porto Alegre, dove risiedono 108 milioni di brasiliani. Inoltre, proprio come in Cina, ed in generale in tutti i nuovi mercati, buona parte del successo passerà per i Millennials e per l’online, canale attraverso cui già oggi passa il 15% di tutto il vino importato.
Fonte: https://winenews.it/it/dopo-il-boom-e-la-caduta-in-brasile-torna-a-correre-limport-di-vino-276-nel-2017_365375/