Divella, nuova offerta per la Cirio
09/01/2009
Il re della pasta è pronto al rilancio nell’asta per l’acquisto del marchio alimentare
La prima gara si era chiusa con proposte economiche deludenti. In corsa anche Conserve Italia e Stif
SI RIAPRE la partita per la Cirio-De Rica. Il re della pasta Vincenzo Divella è pronto a rilanciare l’offerta per l’acquisizione dei due marchi leader nel comparto delle conserve. «Potremmo rilanciare a settembre: questa pausa estiva offre un momento di riflessione che ci consentirà di valutare il da farsi», ha detto l’imprenditore all’agenzia di stampa Adnkronos.
Dopo la rinuncia di Doria, e l’offerta parziale di Divella orientato a rilevare solo De Rica, a correre per l’acquisto delle ex attività conserviere di Sergio Cragnotti sembravano rimaste Conserva Italia e Stif, una cordata di imprenditori veneti. Ma le affermazioni di Divella, che con questa acquisizione conquisterebbe la leadership del mercato italiano delle conserve di pomodoro, prospetta scenari nuovi.
Divella spiega di aver avanzato, il 5 agosto scorso, un’offerta parziale, circoscritta alla sola De Rica «perchè interessati al marchio e non agli stabilimenti del gruppo. Tuttavia – ha aggiunto – non possiamo escludere, compiendo le necessarie valutazioni, di approdare a scelte di diverso tipo».
Commissari scettici. Sulla possibile nuova offerta del gruppo Divella i commissari sembrano frenare. «Le offerte delle aziende interessate – ha ricordato uno dei commissari, Luigi Farenga – dovevano arrivare entro il 5 agosto e Divella ha avanzato la sua. Ma si trattava di un’offerta parziale, e non credo che le scadenze poste si possano arginare». I commissari non sembrano però chiudere del tutto la porta all’imprenditore pugliese. Divella ad esempio potrebbe rientrare in gioco se le offerte pervenute non fossero ritenute adeguate. «Ma – ha chiarito Farenga – benchè ci siano dei miglioramenti da apportare, non mancano i margini per farlo, dunque per i primi di settembre contiamo di giungere a conclusione».
Stranieri alla porta. Stando a quanto affermato dal commissario straordinario di Cirio, la partita resterebbe dunque aperta per Conserve Italia e Stif. Due gruppi italiani, mentre non sembrano prospettarsi all’orizzonte acquirenti di differente nazionalità. Non nutre dubbi al riguardo Francesco Divella: «Se ci fossero delle società realmente interessate, non avrebbero rischiato di lasciarsi soffiar via l’acquisto del complesso in prima battuta, ma avrebbero presentato un’offerta, mentre a concorrere siamo stati soltanto in tre». Un numero «sicuramente esiguo», che, secondo Divella, evince la lungimiranza delle scelte del suo gruppo che aveva considerato eccessive le valutazioni fatte in sede di commissione. «Le aziende non sono più quelle di una volta. E nemmeno i bilanci», ha affermato il presidente.
Di diverso avviso Farenga. Secondo il commissario straordinario il numero delle aziende offerenti è invece proporzionale al numero di grandi società operanti nel settore. «Non mi sorprende affatto che si siano fatte avanti in tre, l’importante è che siano pervenute offerte valide e credo che la possibilità di rimettere tutto in gioco non sia una possibilità nè auspicabile, nè tantomeno nelle previsioni».
Il Tempo
17/8/2004