Dilma: “Il Brasile è una potenza economica, ma manca la manodopera qualificata”

12/05/2011

Il Brasile oggi è ormai la settima economia del mondo ma è a corto di manodopera specializzata. L’allarme lo ha lanciato questa settimana la presidente Dilma Rousseff sottolineando come uno dei principali problemi del Brasile contemporaneo sia proprio la mancanza di lavoratori qualificati.

“Se oggi siamo la settima potenza economica al mondo”, ha detto ieri Dilma alla radio, “lo dobbiamo al sudore di chi ha fatto crescere questo Paese senza aver avuto una formazione lavorativa adeguata. Adesso, però, per questo nuovo ciclo di sviluppo, abbiamo bisogno di manodopera qualificata”.

Se dunque da un lato il boom economico continua senza rallentamenti – basti pensare alla crescita del 38% nel 2010 degli acquisti dei brasiliani all’estero – dall’altro la “fame” di manodopera specializzata è il vero problema del Paese del samba. Un fenomeno analogo a quello vissuto dall’Italia negli anni Sessanta, quando le grandi imprese si contendevano a peso d’oro i pochi laureati.

Non a caso, oggi, un numero sempre maggiore di imprese verde-oro è costretta ad importare lavoratori qualificati, da Cile e Argentina, ma anche da Portogallo, Spagna e perfino Stati Uniti.”

Anche per questo Dilma ha annunciato che il suo governo finanzierà borse di studio all’estero per 75 mila studenti entro il 2014. “Non c’è nessun Paese che disponga di scienza e tecnologia avanzate che non invii i suoi giovani a studiare all’estero”, ha spiegato la Rousseff, “e invece noi attualmente abbiamo appena 5 mila studenti fuori con finanziamenti statali. Per questo è ora di lanciare un grande programma di borse di studio all’estero nei settori in cui la nostra educazione è più carente.

Fonte:
Panorama
Paolo Manzo