Deficit/Pil al 4,4% nei primi 9 mesi. Nel terzo trimestre 3,7%
09/01/2009
Secondo i dati Istat, escludendo gli effetti delle
operazioni di ‘swap’, l’indebitamento netto sale al 4,6%
Il dato globale si avvicina all’obiettivo del governo del 4,3%
ROMA – Il rapporto deficit/Pil si è attestato al 4,4% nei primi nove mesi del 2005, ma questo dato include l’effetto delle operazioni di ‘swap di interessi’ (operazioni finanziarie di scambio sugli interessi) che incidono per lo 0,2% del Pil. Se si escludono infatti tali effetti, la percentuale del deficit rispetto al Pil sarebbe del 4,6% contro il 3,8% del corrispondente periodo del 2004 (al 3,7% con gli ‘swap’).
I dati sono stati pubblicati oggi dall’Istat, che segnala anche un rapporto deficit/Pil al 3,7% nel terzo trimestre 2005, escluso l’effetto degli swap (4,2% nel corrispondente trimestre 2004).
L’indebitamento netto dei primi nove mesi del 2005, pur essendo di gran lunga superiore al tetto del 3% rispetto al prodotto interno lordo stabilito dal patto di stabilità, è sostanzialmente in linea con le ultime previsioni del governo, che parlano di una percentuale del 4,3%.
I ricercatori dell’ Istat hanno detto che bisogna attendere il dato finale: le politiche economiche e le manovre hanno effetto infatti normalmente sul dato del quarto trimestre dell’anno, o meglio ancora sul dato globale. E, durante l’esame della finanziaria, il governo ha rafforzato il decreto collegato con misure che dovrebbero avere un impatto positivo sui conti finali del 2005.
Complessivamente nei primi nove mesi dello scorso anno il saldo primario rispetto al Pil è stato positivo per lo 0,5% (nello stesso periodo del 2004 era pari all’1,3%). Per quanto riguarda invece il saldo corrente, è risultato negativo sia nei primi nove mesi che nel terzo trimestre dello scorso anno: nel primo caso, è stato negativo e pari all’1%, nel secondo caso si è attestato sul -0,1%.
L’Istat segnala che sono invece in aumento le entrate totali nel terzo trimestre del 2005, che hanno mostrato un incremento tendenziale del 3,6% e con un’incidenza sul Pil del 41,7% (41% nel corrispondente trimestre del 2004).
Sempre nel terzo trimestre del 2005, le uscite totali sono aumentate del 2,3%, collocandosi al 45,4% in rapporto al Pil: le uscite correnti sono aumentate dell’1,6% per l’effetto combinato di una crescita dei redditi da lavoro dipendente (1,7%), dei consumi intermedi (3,2%), delle prestazioni sociali in denaro (2,5%), di altre uscite correnti (2,3%) e di un calo degli interessi passivi (3,2%). I
In aumento infine del 10,4% le uscite in conto capitale per effetto di un calo di investimenti fissi lordi (4,5%) e un aumento di altre voci di uscita in misura del 55%.
Fonte:
La Repubblica
12 gennaio 2006