Decreto Abruzzo in dirittura d’arrivo

17/06/2009

È ripreso in aula alla camera l'esame del decreto Abruzzo che dovrebbe essere licenziato entro questa sera. In aula si susseguono illustrazione degli emendamenti e conseguenti bocciature. Tutte le modifiche proposte dall'opposizione hanno parere contrario del relatore e del Governo, come già annunciato ieri. Circa 70 le votazioni da affrontare oggi.

Intanto dopo la manifestazione di ieri di terremotati e sindaci abruzzesi dinanzi a Montecitorio, che si è chiusa con molta delusione da parte degli sfollati per la mancata accoglienza delle modifiche chieste dal decreto legge, molti esponenti del Pd, in aula e fuori, attaccano il Governo e una parte della stampa e della tv che non racconterebbe la realtà del terremoto in Abruzzo. «A leggere i giornali e a vedere i Tg controllati da Berlusconi, a cominciare dal Tg1 – dice Ettore Rosato, deputato Pd – la situazione di post emergenza in Abruzzo evolve secondo i programmi stabiliti. Non ci sono proteste e chi si lamenta (qualcuno c'è sempre) lo fa in modo pretestuoso e strumentale, sobillato dalla sinistra in cerca di voti».

All'attacco risponde seccamente il ministro per l'Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi. «Al Pd non importa niente del terremoto dell'Abruzzo, Berlusconi sta più all'Aquila che a Roma. La sinistra si è svegliata solo ora che la Provincia dell'Aquila va al voto. L'unica sfrattata di cui il Pd si preoccupa è la presidente della Provincia in scadenza. Poiché non sono in grado di fare comizi lì, ieri hanno portato in gita a Roma un paio di pullman di attivisti. Se all'Aquila ci fosse stata una protesta contro il governo non avremmo raccolto il 50% alle Europee, vale a dire quindici punti più della media nazionale». (N.Co.)

Fonte:
Il Sole 24 Ore