Da oggi Milano è quotata a Londra

09/01/2009

Per la prima volta da quando esiste, la Borsa Italiana si trova – di fatto – ad essere quotata, però non a Milano ma a Londra, tramite le nuove azioni della holding che ormai controlla sia il London Stock Exchange sia il mercato di Piazza Affari, nuove azioni frutto di un aumento di capitale e che corrispondono all’apporto di valore recato da Borsa Italiana al super-gruppo. Quei 79,5 milioni di nuovi titoli della Lse Group Plc sono negoziabili da questa mattina alle ore 8 a Londra (le 9 in Italia). C’è un progetto di quotazione anche a Milano, che non si era mai realizzato in passato e adesso viene rispolverato ma (per ora) senza date. Nella giornata di oggi cambiano pure gli organigrammi dell’Lse per riflettere le novità nella compagine azionaria.

L’aumento di capitale riservato ai soci italiani a seguito della fusione è pari a circa il 28% del London Stock Exchange. L’operazione è stata autorizzata dall’assemblea della Borsa di Londra lo scorso 8 agosto e il relativo prospetto è stato pubblicato a metà della scorsa settimana; in senso materiale le nuove azioni sono state consegnate ai soci italiani fra mercoledì e venerdì nel rapporto di 4,9 nuove azioni Lse per ogni titolo di Borsa Spa. In base ai prezzi delle azioni Lse quando fu firmato l’accordo di fusione (a giugno) la valorizzazione della Borsa Spa era pari a circa 1,6 miliardi di euro. Ma nel frattempo i titoli dell’Lse hanno incrementato il loro valore dai circa 1.400 pence di allora ai 1.643 pence di venerdì scorso, e con questo è di fatto aumentata anche la valorizzazione di Borsa Spa.

In base agli accordi fra la Borsa milanese e quella londinese, oggi entrano nel cda di Lse Group il vice amministratore delegato di Unicredit Sergio Ermotti, l’ad di Eni Paolo Scaroni, l’amministratore delegato di Banca Caboto e consigliere di Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo) Andrea Munari, e inoltre il presidente di Borsa Italiana Angelo Tantazzi e l’amministratore delegato Massimo Capuano, che diventano (rispettivamente) vicepresidente e vice amministratore delegato dell’Lse.

In seguito all’integrazione con Borsa Spa, il nuovo azionariato dell’Lse vede la fetta più grossa in mano ai soci italiani con una quota complessiva del 28%, a pari merito con la Borsa di Dubai che ha firmato l’accordo per comprarsi l’attuale quota detenuta dal Nasdaq e salire al 28% dell’Lse .

Dalla fusione tra Piazza Affari e la City nasce una super-borsa con 3.600 società quotate. Entro il 2008 ci saranno una piattaforma e una tecnologia comuni; i risparmi sui costi sono attesi in 29 milioni di euro all’anno a partire dal 2009 o 2010 e le sinergie da ricavi in 30 milioni all’anno dal 2011. Al nuovo gruppo la Borsa Italiana porta in dote anche la piattaforma europea dei titoli di Stato Mts, di cui Piazza Affari è primo azionista col 60,37%, inoltre c’è in progetto di allargare enormemente in Italia il ventaglio delle imprese quotate: secondo l’amministratore delegato dell’Lse, Clara Furse, sono 4 mila le medie società nostrane non ancora presenti sul listino ma idonee a starci.

Due hedge fund statunitensi, Jc Flowers e Cerberus, avrebbero ricevuto dal ministero del Tesoro inglese il via libera per trattare l’acquisizione del colosso dei mutui britannico Northern Rock, travolto dalla crisi dei mutui subprime. Lo riferisce il Sunday Telegraph. Secondo il quotidiano, John Kingman, capo della sezione imprese e sviluppo del ministero, avrebbe incontrato la settimana scorsa delegati dei due hedge fund, che starebbero agendo separatamente, per discutere le loro proposte. Non è ancora arrivata alcuna reazione dal Tesoro, che ha il controllo di fatto della Northern Rock dopo che la Bank of England è intervenuta per aiutare l’istituto a superare la crisi di liquidità seguita alla bufera subprime. I due fondi statunitensi terranno nei prossimi giorni colloqui con la Merrill Lynch, advisor della Northern Rock. Secondo «The Independent», la banca ha ricevuto richieste di risarcimento per 100 milioni di sterline dai propri ex clienti.

Fonte:
La Stampa