Crollo dei consumi, mai così in calo da otto anni
09/01/2009
Per la prima volta l’alimentare in forte perdita. Non reggono nemmeno i supermercati. Male l’abbigliamento
ROMA -Mai così male dal ’96: i negozianti e anche gli esercizi della grande distrubuzione, per tutti i settori, piangono un calo delle vendite molto marcato. Secondo l’Istat i consumi, nel maggio di quest’anno, fanno registrare il calo più forte da otto anni a questa parte. Il valore delle vendite al dettaglio è infatti diminuito rispetto a maggio 2003 del 3,2%, la flessione maggiore registrata dal gennaio del 1996. E il ribasso non ha risparmiato questa volta neanche i generi alimentari, che tradizionalmente tengono, e la grande distribuzione che per la prima volta accusa il colpo con un calo del 3%, pari a quello registrato dai negozi. La Confcommercio commenta con toni preoccupati: è il segno che anche il ceto medio ormai non riesce a reggere il costo della crisi.
SETTORI – La flessione è marcata in tutti i settori. Gli alimentari registrano un -3,5%. Ma a diminuire è anche la vendita dei prodotti non alimentari (-2,9%).
Tutti i gruppi hanno registrato a maggio un calo tendenziale, con picchi negativi per alcuni prodotti:
le calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-4,4%) e
l’abbigliamento e pellicceria (-4,3%).
Il calo degli alimentari si è fatto sentire anche sulla grande distribuzione che ha sofferto a maggio esattamente come i piccoli negozi di quartiere, in crisi ormai da mesi. Supermercati e grandi magazzini, che avevano fino ad oggi approfittato delle difficoltà dei negozi più piccoli, hanno infatti risentito dell’andamento generale delle vendite subendo un ridimensionamento del 3,1%.Solo gli ipermercati hanno retto alla scossa, con un incremento tendenziale (+2,5%). Gli altri punti vendita hanno invece segnato il passo a partire da supermercati e hard discount (rispettivamente -4,2% e -3,8%) fino ai grandi magazzini e gli altri specializzati, crollati del 15% e dell’8,5%.
Corriere della Sera