Crisi economica, l’America Latina “va in cattedra”
05/08/2009
La Paz, 3 ago (Velino/Velino Latam) – L’America Latina “potrebbe dare lezioni” al mondo sull’economia all’indomani della crisi finanziaria internazionale. Lo ha detto il rappresentante della Banca mondiale a in Bolivia, Oscar Avalle presentando un rapporto che preannuncia crescita nel 2009 per almeno tre paesi del subcontinente: Panama, Bolivia e Perù. In un’intervista a La Razón, Avalle spiega che l’America latina entro dicembre crescerà in media meno che nel 2008 ma che il minor incremento non sarà grave come quello che sconteranno altre importanti aree del pianeta, come Stati Uniti, Europa e Giappone. Nella regione, ha ricordato, “non ci sono più i deficit di un tempo. La stessa cosa succede con l’inflazione”, ha aggiunto pur ricordando che è necessario continuare a fare in modo che “i poveri non sentano il peso della crisi”. La lezione che viene dal Sud america è quella che in parte anche Washington ha declinato e che riguarda la “ridefinizione del ruolo dello Stato”.
E un pensiero positivo sull’economia regionale lo hanno anche i presidenti di Brasile e Argentina. Inacio Lula da Silva ha detto che nel 2010 l’economia del suo paese potrebbe crescere del 4,5 per cento, recuperando uno slancio che la riporterebbe ai livelli di quella cinese. “L’economia brasiliana sta recuperando. Ho detto ai ministri che dobbiamo tenere i piedi per terra, ma i segnali svelano una crescita superiore al 4,5 per cento”, ha detto il presidente ostentando una sicurezza non condivisa però dall’istituto di ricerche economiche Ipea. I dati forniti da questo, riferiti al l’anno in corso parlano di una crescita tra lo 0,2 e l’1,2 per cento. Dati che comunque rendono meno plausibili le accelerate previste da Lula.
La ripresa dell’economia brasiliana, e di quella cinese, è motivo per Cristina Fernández de Kirchner di speranza per la ripresa dell’economia argentina. “Le previsioni del mio staff economico dicono che attendiamo una ripresa già a partire dall’ultimo trimestre di quest’anno – ha spiegato – e che sarà più forte l’anno prossimo. Nel secondo e terzo trimestre del 2010 si consoliderà il processo di recupero”anche grazie alla politica con la quale Buenos Aries ha messo a frutto “l’accumulazione di riserve internazionali”.
Il Velino