Cresce la spesa pensionistica del 3,3% e incide sul pil del 15,16%
09/01/2009
La spesa complessiva per prestazioni pensionistiche e assistenziali ammonta nel 2005 a 214,881 miliardi (+3,3% rispetto al 2004), pari a un’incidenza sul Pil del 15,16% (+0,19 punti percentuali rispetto al valore dell’indicatore calcolato per il 2004). Lo comunica l’Istat. Considerando la sola spesa pensionistica di natura previdenziale, l’incidenza sul Pil è pari al 13,14% con un aumento di 0,21 punti percentuali rispetto al 2004.
Il numero delleprestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali erogate lo scorso anno, rileva l’Istat, è pari a 23,3 milioni (+0,5%) e l’importo medio annuo si attesta a 9.239 euro (+2,8%), con un massimo per le pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti erogate dalle istituzioni private (13.833 euro) e un minimo per le pensioni indennitarie (4.132 euro). La quasi totalità delle pensioni, sottolinea l’Istat, viene erogata da istituzioni pubbliche, con 23,1milioni di prestazioni e un importo complessivo annuo pari a 212,545 miliardi di euro.
Lo scorso anno,la spesa complessiva annua è cresciuta del 3,3%, spiega l’Istat, per la «diversa evoluzione del numero delle pensioni e del loro importo medio». Rispetto al
2004, il maggior incremento della spesa complessiva annua si registra per le pensioni assistenziali (+6,5%), mentre la spesa per pensioni indennità, vecchiaia e superstiti è
cresciuta del 3,2 per cento. Nelle regioni settentrionali si concentra la maggior parte delle prestazioni pensionistiche (48,3%) e della spesa erogata (+51,3%); nelle regioni meridionali le pensioni erogate sono pari al 31,2% del totale nazionale, a fronte di una spesa che raggiunge il 27,3% del valore complessivo; nelle regioni centrali il numero dei trattamenti è pari al 20,5% e l’importo complessivo annuo si attesta al 21,4 per cento.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
agenzia radiocor