Coop pronta a entrare nel mercato dell’energia
09/01/2009
«Vogliamo continuare a batterci per la deregulation dei mercati, dopo i farmaci, che hanno avuto un grande successo, punteremo sui carburanti ma soprattutto vogliamo laliberalizzazione piena delle tlc e dell’energia e ci prepariamo a investire in questa direzione».
Parla pacato,quasi con timidezza, Aldo Soldi,classe 1951, presidente dell’AnccCoop ossia dell’associazione che raggruppa le cooperative di consumo che formano il principale gruppo della grande distribuzione in Italia con un fatturato di circa 12 miliardi di euro e 6,2 milioni di soci consumatori, in pratica una famiglia su cinque.«Dobbiamo liberare risorse per i consumatori — aggiunge —. Il Governo ha aperto finalmente una fase nuova, ora dobbiamo voltare pagina. Non possiamo permetterci che gli italiani paghino i costi dei monopoli e delle mancate liberalizzazioni.Bisogna proseguire con le liberalizzazioni per ridurre i prezzi legati ai monopoli Il grande successo della vendita di farmaci negli ipermercati ha ridato fiducia ai cittadini. Ora dobbiamo accelerare».
Quali saranno i prossimi passi?
Innanzitutto occorre che si intervenga sul fronte della benzina. Il punto vero è che vogliamo arrivare ad avere certezze sulla programmazione. È ridicolo che siano stati aperti pochi punti vendita da parte della grande distribuzione. Le Regioni e le compagnie hanno ingessato il mercato. Il Governo dovrebbe fare in modo che il blocco agli investimenti venga eliminato. Comunque Coop è pronta ad aprire stazioni di servizio,almeno tre, nell’arco di qualche mese, prima metà 2007.Il punto vero però è che bisogna arrivare a liberalizzare tutta la filiera dei carburanti, partendo dalla raffineria, e consentendo di poter far leva nelle trattative sulla possibilità di aprire un nutrito pacchetto di stazioni; solo così i risparmi saranno sensibili.
Che cosa pensate di fare nel business dei farmaci?
Un muro è caduto, con tutte le garanzie per i consumatori che hanno capito subito quali opportunità hanno ora davanti. Il prossimo passo saranno i prodotti farmaceutici a marchio Coop. In particolare a inizio 2007 avremo l’aspirina Coop e gli antipiretici Coop (paracetamolo, ndr), forti del fatto che i prodotti a marchio valgono già oltre 2 miliardi di fatturato per noi. Abbiamo già selezionato le aziende che produrranno i nostri farmaci da banco. Ma ci sono tante altre sfide.
Cioè?
Vogliamo intervenire su tutto ciò che è sottoposto a tariffa, in maniera diretta o indiretta. I consumatori pagano un prezzo troppo alto per una liberalizzazione apparente e in realtà nettamente incompleta.
A che cosa si riferisce?All’energia e alle tlc.
In che modo intendete operare?
Stiamo preparando la costituzione di cooperative di consumatori per l’acquisto di energia elettrica o di gas. Ci sono già delle esperienze consolidate all’estero. Ora tocca all’Italia. Non possiamo far pagare alle famiglie l’elettricità o il gas più cari d’Europa. Le cooperative energetiche di consumatori tratteranno le migliori condizioni con i grandi gruppi. Anche in questo caso occorre attuare fino in fondo la liberalizzazione a suo tempo avviata e Coop si batterà per far pagare meno l’energia alle famiglie.
E le telecomunicazioni?
Nelle tlc c’è una selva di condizioni commerciali che offusca la trasparenza del mercato. Nessuno sa mai bene quanto paga per una telefonata. In questo caso Coop punta sulle opportunità offerte dalla telefonia mobile virtuale con gli obiettivi di far scendere ulteriormente i prezzi e di promuovere la trasparenza. Al riguardo c’è un confronto avviato con Telecom Italia e prestissimo saremo in grado di annunciare ufficialmente il nostro ingresso nella telefonia. Vogliamo fare un grosso passo in avanti in direzione della ulteriore liberalizzazione anche di questo mercato che pesa tanto nelle tasche degli italiani.
Insomma, vi state trasformando in un gestore di servizi?
Molti servizi sono sinergici all’attività distributiva che ha i nostri soci consumatori come punto di riferimento. Ad esempio stiamo lavorando alla centralizzazione delle attività finanziarie. Abbiamo costituito una società,la Singest,specializzata in servizi finanziari e mutui, e abbiamo la Unicard per le carte dicredito.Il prossimo passo è quello di concentrare queste realtà e farle crescere con alleanze e il gruppo Unipol possa svolgere un ruolo chiave in questa partita diventando un interlocutore pimportanti.
Con chi?
Spero chrezioso. Stiamo lavorando anche sul turismo.
Quali sono gli obiettivi?
Credo possibile che dalle varie agenzie che fanno riferimento a Coop, ossia Robintour, Planetario e Bonolatours, possa scaturire una realtà organizzata che si ponga in posizioni di leadership sul mercato italiano.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Vincenzo Chierchia