Come il experience design può sfruttare il settore del vino italiano nel mondo
21/07/2021
In tempi di pandemia, il “experience design” sarà la chiave per portare ancora oltre il vino italiano. Il tema è stato discusso alla quarta edizione dell’Italian Taste Summit, che si è svolta dall’11 al 13 luglio in diverse città della regione del Lago di Garda, nel nord Italia.
L’evento, organizzato da Joanna Miro, responsabile marketing e amministratore delegato di Wine Global Aspect Group, ha riunito più di 50 mense e i maggiori operatori e critici internazionali del settore vitivinicolo.
“A causa della pandemia, tutti abbiamo subito un grande trauma, di fronte al quale cerchiamo certezze e valori stabili. Questo crea un’opportunità unica per le aziende del mondo del vino, purché sappiano cosa bisogna fare: la risposta si chiama ‘experience design’”, ha spiegato Miro.
Gli esperti hanno indicato la necessità di un ritorno alla socializzazione unita alla ricerca della sicurezza come uno dei punti di partenza a cui il marketing deve prestare attenzione quando agisce. Anche secondo loro, per una perfetta “experience design” sono importanti la riscoperta dell’essenziale, la ricerca dell’autenticità e il recupero dei valori umani che caratterizzano il settore agroalimentare in generale, e quello enologico in particolare.
Tra le azioni, i suggerimenti dei partecipanti hanno fatto riferimento ai concetti più disparati in diverse strategie e piattaforme, dall’estetica ai contenuti del sito web aziendale e dei social network, passando per offerte multicanale, logistica, fino ad arrivare al design della bottiglia e l’etichetta. L’importante, secondo gli esperti, è valorizzare l’esperienza e stimolare positivamente tutti i sensi del consumatore.
Mercato Internazionale del Vino Italiano
Il rapporto Vino e Spirits realizzato da Mediobanca con Sace e Ipsos prevede per il biennio 2021/2022 una ripresa del 3,5% annuo del consumo di vino italiano e un aumento del 4,6% annuo dell’export.
Per i due principali mercati di riferimento, Stati Uniti e Germania, si prevede una crescita dei consumi rispettivamente del 2% e del 3,1% annuale. In Russia l’aumento raggiungerà il 3% annuale, mentre in Canada e Giappone raggiungerà il +5,9% annuale.
Le informazioni provengono dal Food Community