Cipro e Malta nell’area Euro dal 2008
09/01/2009
Cipro e Malta possono adottare l’euro a partire da gennaio 2008. È questa la proposta del commissario Ue agli Affari economici Joaquin Almunia che sarà al vaglio dei ministri delle Finanze europei all’Ecofin di luglio, per il via libera finale, dopo le consultazioni con il Parlamento europeo e le discussioni dei leader dei Paesi membri al summit di giugno.
Per Bruxelles sia Cipro che Malta hanno raggiunto «un alto livello di sostenibilitá economica che converge con quello della zona euro e che soddisfa le posizioni necessarie per adottare l’euro».
Almunia comunque ricorda ad entrambi i Paesi di porre attenzione alla tutela «della competitivitá» e di assicurare un passaggio «fluido» dalla valuta nazionale alla divisa comune. Nel caso di Cipro inoltre il commissario ricorda «di continuare ad attuare delle politiche orientate in favore della stabilità», mentre nel caso di Malta si sottolinea la necessità di continuare gli sforzi «per consolidare le finanze».
Sia nel caso di Cipro che nel caso di Malta, il commissario europeo per gli Affari economici Joaquin Almunia ha spiegato che è stato raggiunto un grado elevato di convergenza economica con la zona euro ed è pronto ad adottare l’euro nel gennaio 2008. Tuttavia, per essere certi che l’adozione dell’euro sia un successo vero”, i due Stati membri devono “proseguire gli sforzi verso il consolidamento fiscale e verso il mantenimento della competitività, anche attraverso politiche che stimolino la crescita della produttività”.
Inoltre Cipro e Malta devono “accelerare e portare a termine i preparativi tecnici per assicurare che la transizione avvenga in modo dolce, come nel caso della Slovenia all’inizio dell’anno”.
A Malta l’inflazione media dei 12 mesi fino a marzo 2007 è stata del 2,2%, al di sotto del valore di riferimento del 3%. La Commissione prevede che continui su questa linea, poiché i miglioramenti della stabilità dei prezzi hanno basi solide, che lasciano pensare che i livelli moderati dell’inflazione verranno mantenuti dopo l’adozione dell’euro.
Tuttavia Malta dovrà essere vigile e contrastare i rischi inflazionistici una volta che le condizioni cicliche miglioreranno. Una politica fiscale prudente finalizzata ad evitare l’emergere di richieste eccessive e sviluppi salariali in linea con i guadagni di produttività sarebbe ottimale. Sono inoltre necessarie riforme strutturali per migliorare il funzionamento del mercato dei prodotti, in particolare delle utilities.
La Commissione ha inoltre chiuso la procedura per deficit eccessivo per Malta, visto che il rapporto deficit/pil è sceso dal 10% del 2003 al 2,6% del 2006 ed è previsto calare ancora al 2,1% nel 2007. “La Commissione – si legge in una nota – ritiene che Malta abbia corretto il deficit in maniera credibile e sostenibile”, anche se il rapporto debito/pil, al 66,5% nel 2006, è ancora al di sopra del valore di riferimento del 60%. Il governo di La Valletta è invitato a ridurre ulteriormente il debito intevenendo soprattutto sulla spesa sanitaria.
Nessun problema nemmeno per quanto riguarda i parametri sulla stabilità dei cambi, visto che la lira maltese ha fatto parte del nuovo Sistema monetario europeo (Sme II) dal maggio 2005, senza dare segni di instabilità valutaria. I tassi di interesse a lungo termine sono risultati essere del 4,3%, ben al di sotto del tetto del 6,4%.
L’ultimo ostacolo all’adesione di Malta all’eurozona è stato eliminato con una legge approvata il 28 febbraio, che ha corretto alcune incompatibilità nello statuto della Banca centrale maltese con quello della Banca centrale europea e dei Trattati Ue.
Fonte:
Il Sole 24 Ore