Cina e Brasile: grandi affari con l’energia. Rinnovabili in cambio di petrolio
16/10/2013
Dal 2005 al 2012 tra Cina e Brasile ci sono stati investimenti per 18 miliardi di dollari in progetti energetici. La Cina porta le rinnovabili in Brasile che, in cambio, offre petrolio ai cinesi.
Oltre il 70% degli scambi economici tra Cina e Brasile riguarda l'energia. Lo riporta un recente focus della International Energy Agency (IEA) che fa il punto sugli intensissimi rapporti tra questi due paesi che, ormai, definire emergenti è assai limitante. Una grande potenza economica globale e una regionale, che collaborano in progetti idroelettrici, eolici, sui biocarburanti e nel settore idrocarburi.
Il Brasile, infatti, è la meta preferita per i cinesi che investono in energia, seguito a distanza da indonesia, Russia, India. Un boom degli investimenti cinesi iniziato a metà 2009 e che proseguirà anche nei prossimi anni perché è strategico: i cinesi portano in Brasile soldi e tecnologia a basso costo, ricevendo in cambio le materie prime di cui hanno bisogno per il loro vertiginoso sviluppo. Soprattutto il petrolio.
I flussi degli investimenti, spiega la IEA, sono praticamente monodirezionali: dalla Cina al Brasile. Con la sola eccezione di Petrobras, il campione nazionale brasiliano del petrolio, che rifornisce di idrocarburi la Cina che oggi è il maggior consumatore al mondo di petrolio.
Il settore della trasmissione di energia elettrica è uno dei più appetibili per i cinesi: il Governo Brasiliano ha un piano di sviluppo della rete da 21 miliardi di dollari, che prevede nuove linee per 42 mila chilometri e nuove sottostazioni. Il mercato brasiliano è caratterizzato da alti investimenti iniziali, ma anche da ottimi rendimenti successivi: proprio ciò che cerca la Cina, uno dei pochi paesi oggi in grado di "metterci i soldi".
L'eolico è un altro settore in cui i Cinesi sono ben disposti a investire sul suolo, e nei mari, del Brasile. A fine 2012 la IEA contava accordi per non meno di 8 miliardi di dollari. Viste le cifre, il Brasile ha scelto di preferire i progetti che prevedano l'utilizzo di materie prime e di lavoro locali per la costruzione delle turbine eoliche: per ottenere i finanziamenti agevolati dalla Banca per lo Sviluppo del Brasile è necessario inserire nei progetti almeno il 60% tra materie prime e manodopera brasiliani.
Alla luce di questi esempi la IEA prevede un ulteriore e rapido sviluppo dei rapporti tra Cina e Brasile nel settore energetico: "Nel lungo termine, c'è del potenziale per la crescita di questa relazione in una significativa partnership tecnologica bilaterale, specialmente nel settore dell'eolico e della trasmissione di energia dove gli interessi commerciali continueranno a stimolare la cooperazione".
Fonte:
Green Biz
Peppe Croce