Ciampi alle forze armate: l’Italia vi è grata

09/01/2009

«Ammirazione a voi che mantenete vivo il valore delle tradizioni e contribuite a rinsaldare l’identità nazionale e l’amore di patria»

ROMA – Un pensiero «deferente» a coloro che «su ogni fronte, durante la guerra di Liberazione e in tempo di pace, hanno donato la propria vita per la rinascita delle istituzioni democratiche nelle quali noi tutti ci riconosciamo».

E’ con queste parole, con «il ricordo del loro sacrificio che costituisce il patrimonio profondo delle Forze Armate di oggi» che il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha voluto aprire le celebrazioni per la festa del 2 giugno che commemora la vittoria della repubblica sulla monarchia al referendum del 1946 e l’elezione dell’assemblea costituente che avrebbe dato vita alla costituzione repubblicana.

L’IDENTITA’ NAZIONALE – Il nuovo ruolo delle forze armate, dice Ciampi in una lettera al capo di stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, «è un bene prezioso che avvertiamo maggiormente in questo periodo, mentre stiamo costruendo una Patria europea. L’Italia intera esprime ammirazione e gratitudine a voi che continuate a mantenere vivo il valore delle tradizioni, a rinsaldare l’identità nazionale e a esaltare l’amore di patria». E proprio le forze armate sono protagoniste della parata militare lungo i Fori imperiali che caratterizzerà l’intera mattinata. Una celebrazione inevitabilmente segnata dal recente lutto per la scomparsa dei quattro elicotteristi caduti in Iraq a cui andrà il ricordo di tutti i reparti che sfileranno davanti alle autorità. Sul palco d’onore, oltre al presidente Ciampi, si trovano i presidenti di Senato e Camera, Marcello Pera e Pier Ferdinando Casini, il presidente del Consiglio SIlvio Berlusconi, il ministro della Difesa Antonio Martino, il sindaco di Roma Walter Veltroni e diversi esponenti del governo, del parlamento e delle istituzioni militari.

«FARE SISTEMA» – Ciampi ha scritto anche ai prefetti di tutte le province italiane sottolineando come la festa della repubblica serva a «riaffermare i principi che stanno a fondamento del nostro sistema repubblicano». Il capo dello Stato ha anche evidenziato che questo «è il momento della responsabilità per tutti» perché «i difficili problemi di competitività internazionale e di crescita impongono a tutti di fare sistema e di operare insieme nell’individuare strategie vicenti».
La giornata era incominciata con la posa di una corona di alloro all’Altare della patria, davanti alla tomba del milite ignoto. Nel pomeriggio è prevista l’apertura al pubblico dei giardini del Quirinale.

Corriere della Sera
02 giugno 2005