Cellullari raddoppiati in 4 anni, bene il web

09/01/2009

Il rapporto di Censis e Ucsi sulla comunicazione in italia

I telefonini sono quasi 40 milioni, gli utenti abituali di Internet a quota 11 milioni. In 6,5 milioni guardano la tv satellitare

ROMA – Negli ultimi quattro anni, dal 2001, gli utenti abituali dei cellulari in Italia si sono raddoppiati (+ 19 milioni) raggiungendo la quota di quasi 40 milioni. Volano quindi i telefonini, ma va bene anche il webgli utenti di internet sono cresciuti di oltre 5 milioni giungendo a più di 11 milioni (come utenti abituali, e quasi 18 milioni come utenti complessivi). Infine gli utenti della tv satellitare sono ulteriormente cresciuti di 2 milioni di utenti attestandosi a 6,5 milioni. Il Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione in Italia, giunto quest’anno alla quinta edizione, traccia un bilancio dell’evoluzione del consumo di media.

CATEGORIE – Sul piano delle diete mediatiche individuali e della stratificazione della popolazione in base al numero di media abitualmente utilizzati, rispetto alla struttura descritta nel 2002, dopo tre anni: si contraggono di poco i «marginali» (persone che usano un solo mezzo: dal 9,1% all’8,3%) e di quasi niente i “poveri di media” (persone che usano 2-3 media: dal 37,5% al 37,4%); un po’ più significativa è la contrazione dei cosiddetti «consumatori medi» (persone che usano 4-5 mezzi in media: dal 36,3% al 33,8%). Nella parte alta della stratificazione, ossia nel gruppo degli «onnivori» (persone che usano quasi tutti i media a disposizione) vi sono significativi incrementi dal 14,8% al 17,2% pari a 8,6 milioni di persone in totale, e nel gruppo dei cosiddetti “pionieri” (utenti di tutti i media a disposizione) che crescono in tre anni di un punto percentuale e diventano 1,6 milioni.

QUOTIDIANI E LIBRI – Nella generale rivoluzione digitale che sta interessando il nostro paese e che porta a significativi incrementi di tutti i mezzi connessi a tale universo: i media a stampa tengono o flettono solo di poco, rimescolandosi nelle diete mediatiche degli italiani, ribadendo ancora la loro insostituibilità. Flettono i quotidiani di 1,8 milioni mantenendo tuttavia la barra poco sotto i consolidati 20 milioni di utenti abituali, ma flettono meno della metà fra gli utenti occasionali e pertanto come utenti complessivi si mantengono sui 27,5 milioni di lettori. Tiene la quota di lettori di libri (complessivamente pari a 23,4 milioni), che flettono di pochissimo fra i lettori abituali, attestandosi sui 15,8 milioni, e crescono molto nella quota di lettori occasionali (+2,4 milioni); stesse dinamiche articolate di tenuta riguardano i settimanali (22 milioni di lettori complessivi) e i mensili (11,6 milioni).

TV – L’evoluzione e la rivoluzione nel settore della televisione sono ravvisabili, oltre che nell’ulteriore incremento di 1,3 milioni di utenti, innanzitutto nella moltiplicazione delle televisioni possibili: fra i 49 milioni di italiani che usano la tv tradizionale ve ne sono già 8 milioni che guardano la tv satellitare, 3 milioni che guardano quella in digitale terrestre e persino 1 milione che già sperimenta quella via internet. Il barometro delle preferenze del pubblico televisivo (raggruppando tutte le programmazioni in cinque macro settori: fiction, informazione, intrattenimento, cultura, sport) segna in testa la fiction con il 97,6%, ma in calo del 2,2% rispetto al 2001, poi l’informazione con il 91,1%, con un incremento però del 14% rispetto a quattro anni fa, e poi l’intrattenimento al 70,1%, anch’esso in crescita per il 4,4%; la cultura (33,5%) e lo sport (30,5%) vengono per ultimi (ma anch’essi con incrementi intorno al 4% dal 2001).

GIUDIZI SUL PICCOLO SCHERMO – Ma cosa pensano gli italiani della televisione? I giudizi negativi e pessimistici non mancano anche se paiono bilanciarsi con quelli sostanzialmente ottimistici: per il 47,7% le nuove offerte televisive sono “solo un modo per spillare soldi, perché si paga per vedere quello che si vedeva prima gratis”, e tuttavia, il 51,4% pensa che “la televisione svolge un ruolo insostituibile nel panorama dei media, nonostante le nuove tecnologie”, e il 55,5% che in fondo “la televisione la vedono tutti, perché non se ne può fare a meno”; ciò non toglie che la maggioranza sia convinta che “la televisione negli ultimi anni è peggiorata” (54,3%), e che “i giovani vedono molta televisione e ne sono molto attratti” (51%). Complessivamente cresce ancora l’insopportazione per la volgarità fino al 57% delle opinioni degli italiani.

HI-TECH – Sembra inoltre, che sul piano delle nuove tecnologie sia aumentata la dotazione nelle case degli italiani: nel 55,4% dei casi nell’abitazione c’è un computer, di questi l’11% è un pc non connesso a internet, nel 12% il computer è connesso ma non lo si sa usare, per il 32,4% il computer è connesso e viene usato per navigare. A seguito del grande incremento di utenti di internet cominciano a diventare interessanti anche le dimensioni degli acquisti on line: al 2005 si può affermare che – fra i complessivi 18 milioni di utenti di internet – ci sono ben più di 3 milioni di italiani che usano fare acquisti su internet. Tuttavia, è interessante che al di là di effettuare gli acquisti direttamente su internet, circa 10 milioni di utenti usino comunque internet prima di acquistare qualcosa per informarsi.

TELEFONINI – Per quanto riguarda i cellulari, nonostante le videochiamate attualmente riguardino appena l’8% degli utenti, circa il 47% è convinto che “fra breve quello sarà un modo normale per comunicare”, e soltanto in quote minoritarie si pongono “problemi di privacy” (30%) o valutazioni negative “sull’utilità e il costo impegnativo di tale tecnologia” (22,7%).

Fonte:
Corriere della Sera
27 ottobre 2005