Cambia l’economia, il Centro è locomotiva d’Italia
09/01/2009
Lo rivela l’Istat: il Nord Ovest arranca (-0,3%), il Nord Est tiene (+0,5%). Stupisce il Sud. Sicilia la regione migliore (+1,8%)
ROMA – Metamorfosi dell’economia. Il Nord Ovest arranca, stupisce in positivo il Mezzogiorno, si conferma il Nord Est ma a trainare è il Centro.
A scattare l’istantanea è l’Istat nella sua analisi dei principali aggregati economici regionali. Cifre dalle quali risulta soprattutto il ruolo egemone delle Regioni centrali del Paese, nelle quali il Prodotto interno lordo supera, e nemmeno di poco, quello realizzato
a livello nazionale: lo 0,70% contro lo 0,30%.
La crescita del pil risulta superiore alla media nazionale nell’Italia centrale anche nel Nord Est e nel Mezzogiorno (rispettivamente +0,5% e +0,4%), mentre registra una lieve flessione nel Nord Ovest (-0,3%), che segue quella del 2002 (-0,1%)».
Fra le diverse Regioni a fare la parte del leone è la Sicilia, con un incremento del pil dell’1,8%, seguita dal Friuli Venezia Giulia (+1,6%) e dal Lazio (+1,1%).
LA LOCOMOTIVA – Nel centro Italia la crescita del pil è imputabile all’apporto positivo delle costruzioni (+2,3%) e dei servizi (+1,4%), anche se agricoltura ed industria hanno realizzato perdite rispettivamente pari al 12,1% ed all’1,7%. Rispetto al 2002, il pil si è ridotto solo in Umbria (-0,4%), mentre Marche e Lazio hanno registrato aumenti dello 0,7% e dell’1,1%.
LE OMBRE – Nel Nord Ovest – continua l’Istat – il «risultato negativo conseguito nel 2003 (pil -0,3%) è dovuto principalmente alle attività dell’agricoltura e dell’industria in senso stretto, il cui valore aggiunto in termini reali si contrae rispettivamente del 4,3% e dell’1,4%. La flessione di questi settori viene compensata dalle costruzioni (+3,4%) e dai servizi (+0,3%). La Liguria ha realizzato la migliore performance economica (+0,9%), mentre Lombardia e Piemonte i cali più accentuati (rispettivamente -0,6% e -0,3%).
LE CONFERME – Per quanto riguarda, invece, il Nord Est il +0,5% del pil è dovuto al +3,7% delle costruzioni, al +0,4% dell’industria ed al +0,3% dei servizi, anche se l’agricoltura registra perdite a due cifre (-10,6%). Tutte le regioni nord-orietali evidenziano una crescita del pil: il risultato migliore è quello del Friuli-Venezia Giulia (+1,6%), contro il +0,4% di Trentino Alto Adige e Veneto ed il +0,2% dell’Emilia Romagna.
LE SORPRESE – Nel Mezzogiorno il +0,4% segnato dal pil lo scorso anno è il «discreto risultato» dei servizi, il cui valore aggiunto cresce dello 0,6%, in linea con quello del Centro-Nord, e della performance negativa dell’industria (-1,2%). I migliori risultati economici, a livello regionale, sono stati realizzati dalla Sicilia, che registra la crescita del pil più alta fra le regioni italiane (+1,8%), seguita da Calabria (+0,8%) e Campania (+0,5%). Le altre regioni, invece, segnalano andamenti negativi: Abruzzo (-0,1%), Sardegna (-0,3%), Basilicata (-0,5%), Puglia (-0,8%) e Molise (-1,2%).
Corriere della Sera
30/12/2004