Calcio nella bufera: Coinvolte Juve, Milan, Lazio e Fiorentina
09/01/2009
I carabinieri nella sede della Figc. Indagati Carraro, Lotito, Della Valle e 9 arbitri. 19 partite nel mirino per presunte irregolarità
ROMA – Sono Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina le squadre maggiormente coinvolte nell’inchiesta napoletana sul calcio. Lo hanno riferito i magistrati titolari delle indagini preliminari. Altre squadre sarebbero coinvolte in misura minore. Tra i 41 indagati (leggi la lista completa) ci sono il presidente dimissionario della Figc Franco Carraro, il presidente della Fiorentina Andrea della Valle e il fratello Diego, il presidente della Lazio Claudio Lotito. Tra i 41 inviti a comparire anche gli ex designatori arbitrali Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo e il presidente dell’Associazione italiana arbitri Tullio Lanese. Non c’è invece il nome del ct Marcello Lippi. Resa nota anche la lista degli arbitri indagati chiave di un sistema di “ammonizioni mirate”: Massimo De Santis, Pasquale Rodomonti, Paolo Bertini, Paolo Dondarini, Gianluca Rocchi, Domenico Messina, Marco Gabriele, Salvatore Racalbuto e Paolo Tagliavento (scheda: gli arbitri Juve del 2004/05).
SVILUPPI – Lo scandalo che sta scuotendo il mondo del calcio si allarga ora dopo ora. Una giornata cominciata con i carabinieri del nucleo operativo di Roma che hanno fatto visita alla sede della Figc per acquisire documenti relativi all’inchiesta della Procura di Napoli che da oltre un anno i militari della capitale, su delega dei magistrati del capoluogo campano, stanno conducendo sul cosiddetto «sistema Moggi» che avrebbe condizionato diverse partite di campionato di serie A nella stagione calcistica 2004/2005. Dopo la visita alla sede della Fgci, i militari dell’Arma si sono recati a casa di Carraro, il presidente dimissionario della Federazione.
4I INVITI A COMPARIRE – E proprio nell’ambito dell’inchiesta napoletana i pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci hanno emesso 41 inviti a comparire nei riguardi di altrettanti indagati. Tra loro anche il generale della Guardia di Finanza Francesco Attardi, membro dell’ufficio indagini della Federcalcio, un capitano della Guardia di Finanza, Giuseppe Lasco, e due poliziotti della Questura di Roma, Fabio Basili e Pierluigi Vitelli. I provvedimenti vengono notificati in queste ore dai carabinieri del nucleo operativo di Roma. I reati ipotizzati, diversi da persona a persona, sono associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, frode sportiva, rivelazione di segreti di ufficio e peculato. Luciano Moggi, direttore generale dimissionario della Juventus, sarà interrogato lunedì prossimo, 15 maggio, a Roma. E’ indagato per associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva.
SOSPETTI – Sono 19 le partite del campionato di calcio di serie A 2004-2005 al centro dell’inchiesta. I magistrati indagano anche su una partita del campionato di serie B. Lo ha riferito il procuratore della Repubblica di Napoli Giovandomenico Lepore.
CONI – E intanto si è svolto questa mattina alla Procura di Roma un incontro tra i legali del Coni e il pm Luca Palamare, titolare insieme con Cristina Palaia del fascicolo dell’inchiesta sulla Gea (quella che vede indagati a Roma, per il reato di illecita concorrenza con minacce e violenza, Alessandro e Luciano Moggi, Chiara Geronzi, e il procuratore sportivo Franco Zavaglia). Secondo quanto si è appreso i legali del Coni avrebbero verificato con i magistrati se vi siano estremi nell’indagine tali da consentire al Coni di costituirsi parte civile nel procedimento. Allo stato, secondo quanto si è appreso, tale possibilità, almeno nell’inchiesta romana, non si profilerebbe. Analoga iniziativa potrebbe essere intrapresa dai legali del Coni con la Procura di Napoli.
LE REAZIONI DEI CLUB – Le reazioni al provvedimento giudiziario anno provocato reazioni nell’ambito delle società coinvolte. Immediata la risposta della Lazio: «Noi cadiamo dalle nuvole – ha detto il legale del club biancoazzurro Gentile – stiamo cercando di capire quanto accaduto ma tutto ci sembra molto strano. Noi siamo tranquilli anche perchè l’anno scorso presentammo un dossier sui torti arbitrali subìti». Anche i Della Valle da Firenze si dicono sereni «nell’assoluta convinzione – si legge in una nota ufficiale della società viola – della regolarità e della linerità del comportamento tenuto in ogni circostanza».
Scandalo calcio, si dimette il cda Juventus
Lo ha comunicato il club al termine del consiglio. Verso l’addio a Capello
TORINO – Tutto il Cda della Juventus si è dimesso in seguito alla bufera scoppiata dopo lo scandalo intercettazioni telefoniche. «Il consiglio di amministrazione della Juventus ha rimesso il proprio mandato agli azionisti e convocato l’Assemblea ordinaria per il 29 giugno 2006», ha comunicato il club. Fino all’assemblea degli azionisti, «eventuali operazioni straordinarie saranno di competenza esclusiva del Consiglio di amministrazione». Tutte le cariche restano attive fino alla nomina del nuovo Cda, dunque anche quelle della ‘Triade’ Moggi-Giraudo-Bettega. La Juve potrebbe perdere anche il suo allenatore: su Fabio Capello circolano voci di un trasferimento all’Inter. La società nerazzurra ha comunicato che lunedì annuncerà chi sarà il tecnico della prossima stagione.
I MEMBRI DEL CDA – Del cda della Juventus fanno parte il presidente Franzo Grande Stevens, il vice Roberto Bettega, l’amministratore delegato Antonio Giraudo, il direttore generale Luciano Moggi, il direttore generale dell’ Ifil (socio di controllo), Carlo Sant’ Albano, Jean Claude Blanc, Stefano Bertola, Giancarlo Cerutti, Luigi Chiappero, Andrea Pininfarina, Fabrizio Prete e Claudio Saracco.
LA COMPOSIZIONE DELL’AZIONARIATO – Al 30 giugno 2005 risulta così composto: alla Ifil di casa Agnelli il 60%. Il secondo azionista è Lafico Sal (Libian Arab Foreign Investment Company) che ha il 7,5%, Antonio Giraudo il 3,6%, flottante il rimanente 28,9%
LA PROTESTA DEI TIFOSI – «Che fine farà Capello?» È la domanda che si pone la maggior parte dei i tifosi bianconeri. Tifosi che hanno mostrato oggi una certa freddezza. Nessuna mobilitazione davanti alla sede della Juventus. L’allenatore, adesso, è l’unico non dimissionario, nel senso che appare come l’uomo che può tenere in vita la Juventus almeno sul piano tecnico, visto che con la decisione di oggi è praticamente escluso che il club bianconero possa fare mercato. Il tecnico aspetterà fino a domenica e poi prenderà una decisione, che a questo punto appare scontata: senza punti di riferimento (la Triade, con cui si è sempre dichiarato in sintonia totale non c’è più, il mercato è bloccato), con la prospettiva al massimo di ripetere una stagione di transizione, con una squadra che ha rivelato alcuni punti deboli, ma anche con il rischio di trovarsi in una situazione drammatica, in caso di pesanti penalizzazioni sportive a causa delle inchieste in corso, Capello non intende esporre la propria carismatica figura a un simile smacco di immagine. Chiederà di incontrare direttamente la proprietà, per capire se gli rinnova la fiducia e poi prenderà una decisione, che lo porterà probabilmente lontano da Torino.
LEGA – «Rigore assoluto dal prossimo Campionato in avanti. Bisogna trasformare il male in bene e per fare questo bisogna introdurre nuove norme», lo ha detto il presidente della Lega Calcio, Adriano Galliani, che ha ribadito l’importanza di formalizzare un Codice Etico che si applichi al mondo del pallone. Le dichiarazioni al termine del consiglio di Lega.
Fonte:
Corriere della Sera