Bruxelles: «Deficit italiano preoccupante»
09/01/2009
Rapporto deficit-Pil, le previsioni: 3,6% nel 2005, 4,6% nel 2006
Il commissario Almunia: «A breve decisione della Commissione»
BRUXELLES – Il rapporto deficit-Pil dell’Italia nel 2005 potrebbe salire al 3,6%, rispetto al 3% del 2004, e crescere fino al 4,6% del Pil nel 2006. È quanto si legge nelle previsioni di primavera pubblicate dalla Commissione europea. «Nel 2005 – si legge nel documento – in assenza di misure addizionali, il deficit generale del governo è previsto salga al 3,6% del Pil».
La Commissione europea prevede inoltre che il rapporto deficit-pil nel 2006 salirà al 4,6%. «La previsione – sottolinea il documento – riflette la scadenza delle misure una tantum, ed è basata sulla legislazione attualmente in vigore».
ALMUNIA: «PRESTO INTERVENTO UE» – La situazione italiana «è preoccupante» ha commen tato il commissario Ue agli Affari Economici, Joaquin Almunia, annunciando che presto la Commissione Europea prenderà una decisione sul deficit di Roma. Lo farà, ha precisato il commissario senza accennare direttamente alla possibilità di emettere un early warning, non appena l’Italia avrà concluso le discussioni con Eurostat sulla convalida dei suoi conti pubblici.
BRUXELLES PIU’ PESSIMISTA DEL FMI – Sui conti pubblici italiani la Commissione europea è ancora più pessimista del Fondo Monetario internazionale. Le ultime previsioni di primavera diffuse oggi da Bruxelles descrivono una dinamica più appesantita rispetto alle cifre contenute nel Wolrld Economic Oulook del Fmi su tutti e tre i versanti più rilevanti: deficit pubblico, debito pubblico e Pil. In particolare la Commissione europea prevede che l’Italia, in assenza di altre manovre, registri un deficit pari al 3,6% del Pil nel 2005 e al 4,6% del Pil nel 2006 a fronte del 3,5% e del 4,3% previsti dall’Outlook del Fmi. Maggiore pessimismo da parte di Bruxelles anche sul debito pubblico, dove, addirittura, la Commissione prevede che il prossimo anno il rapporto con il Pil tornerà a crescere. In cifre l’Ue prevede un 105,6% per il 2005 e una risalita al 106,3% nel 2006 a fronte del 105,6% e del 105,5% rispettivamente previsti dal Fondo. Su tali parametri un’influenza importante viene esercitata dalla crescita economica che se ha livelli maggiori generalmente rafforza le entrate fiscali. Anche in questo caso le previsioni dell’Ue sono più fosche di quelle Fmi, seppur solo sul 2006. Per l’Ue quest’anno l’Italia crescerà dell’1,2% per passare all’1,7% del 2006 a fronte dell’1,2% e del 2% rispettivamente previsti dall’istituzione di Washington.
Corriere della Sera
04 aprile 2005