Brogli all’estero? Amato: «Le schede non siano mai perse di vista»
09/01/2009
«Sapere che ci sono persone che scambiano del denaro con dei voti, per chi crede nella democrazia, non è mai motivo di soddisfazione». Il ministro dell’Interno Giuliano Amato, nel corso di una conferenza stampa al Viminale, commenta la notizia dell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria che sta indagando su una presunta compravendita di voti all’estero. «Credo e penso – dice Amato – che l’intervento del ministero degli Esteri possa aver prevenuto il danno». La Direzione distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha aperto un’inchiesta in merito alla possibilità di brogli elettorali sul voto degli Italia, secondo quanto trapelato, in seguito all’intercettazione di colloqui di personaggi legati al clan mafioso dei Piromalli di Gioia Tauro. Il meccanismo ipotizzato per la manipolazione del voto prevederebbe la possibilità di votare alcune schede bianche inviate dai seggi esteri, in particolare dall’America Latina.
Il ministro ha detto di aver ricevuto nei giorni scorsi una comunicazione da parte della Procura di Reggio Calabria sul tentativo di broglio per il voto all’estero, ma si tratta, ha spiegato «di materia coperta dal segreto istruttorio». Dopo aver ricevuto la notizia, la spiegato Amato, «ho subito attivato il ministero degli Esteri che ha provveduto con particolare attenzione a garantire che quelle schede non vengano mai perse di vista».
I consolati italiani all’estero, ha sottolineato il ministro dell’Interno, sono stati sensibilizzati sulla necessità di vigilare per evitare brogli nella fase di raccolta e di spedizione nel nostro Paese dei plichi contenenti le schede del voto per corrispondenza. Sono state così «rinnovate le istruzioni che garantiranno le schede non verranno mai perse di vista» in tutte le fasi del tragitto verso l’Italia delle buste contenenti i voti. «Il mio augurio – ha proseguito Amato – è che i consoli si siano tenuti sempre i plichi sotto il letto e abbiano continuato a tenerli d’occhio ai fini del trasferimento in Italia».
Una volta giunte nel nostro paese con un ponte aereo assicurato da «velivoli speciali», le schede degli italiani all’estero saranno trasferite al seggio allestito a Castelnuovo di Porto, che è stato potenziato (da 760 a 1.200 addetti) per quanto riguarda il personale incaricato di effettuare lo scrutinio dei voti.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Nicoletta Cottone