Brasile, produzione in ripresa per l’automotive di Manaus

26/07/2010

Quasi tutti le motociclette che circolano in Brasile vengono fabbricate nel Polo Industriale di Manaus (PIM).

Nel 2009, il segmento ha fatturato più di 5 miliardi di dollari, stabilendosi al 5° posto tra le aziende del PIM e generando 30.000 impieghi diretti.

In Brasile, la storia di una di queste fabbriche, la Honda, ha avuto inizio negli Anni Settanta, quando praticamente nel paese non c’era mercato per le motociclette. Sotto il controllo della Moto Honda do Brasil, ci sono oggi altre due imprese localizzate nella stessa area: la Honda Componentes dell’Amazzonia e la Honda Tecnologìa dell’Amazzonia.
A Manaus si fabbricano 17 modelli di motociclette, due modelli di quadricicli e otto modelli di motori.

Nel 2009, la Honda ha prodotto 1,28 milioni di unità e generato 10 mila impieghi.

La sua concorrente Yamaha Motor da Amazonia Ltda ha registrato nel 2008 una produzione di 334 mila motociclette e 12 mila motori per piccole imbarcazioni. Nel 2009, per via della crisi, l’impresa ha fabbricato 188 mila motociclette e 10 mila motori per piccole imbarcazioni.

Per il 2010, la stima è di 225 mila motociclette e 15 mila motori per piccole imbarcazioni. La fabbrica ha una capacità di produzione di 400 mila unità all’anno.

Secondo il direttore della Yamaha Jaime Teruo Matsui, la fabbrica sta utilizzando attualmente il 55% della propria capacità produttiva. La Yamaha installò la prima fabbrica di motociclette del paese nel 1974 con la produzione della prima motocicletta brasiliana, la RD 50 cilindrica, rimasta famosa come la “cinquantina”.

Con l’aumento delle vendite e degli investimenti, l’impresa ha poi dato un forte impulso alla produzione e, nel 2004, ha inaugurato la seconda fabbrica nel PIM, la Yamaha Motor Componentes dell’Amazzonia.

Negli ultimi anni, Yamaha sta dando spazio a fornitori locali integrati che producono da leghe di alluminio per fusione, ai pezzi finiti, fino all’imballaggio, incluse etichette, adesivi, sistemi elettronici, sistemi di frenata, ammortizzatori e stampi.

La compagnia investe in tecnologia per la produzione di alta qualità, con innovazione, comfort, sicurezza e basso costo. L’attenzione all’ambiente segue di pari passo lo sviluppo tecnologico. Il gruppo Yamaha, per esempio, oggi non fa uso di sostanze nocive all’ambiente e alla salute come il mercurio, il cadmio e il cromo esavalente in tutti i suoi prodotti, e lo stesso processo si estende ai fornitori. Il tutto è controllato dal sistema E-SIS (Silicon Integrated Systems). Il gruppo Yamaha gestisce anche un sistema chiamato G-Y (Global Yamaha) Ecos, con l’obiettivo di contribuire alla preservazione dell’ambiente, riducendo il consumo delle risorse naturali e l’emissione di gas che contribuiscono all’effetto serra, come la CO².

Fonte: ICE – by Roberto Rais