Brasile, Moody’s abbassa il rating di Petrobras a seguito dello scandalo corruzione
03/02/2015
L’agenzia internazionale Moody’s ha abbassato il rating della compagnia petrolifera statale Petrobras a seguito dello scandalo corruzione che la vede coinvolta. La decisione, si legge in una nota dell’agenzia, “riflette le preoccupazioni sull’indagine in relazione alle accuse di corruzione e sulle pressioni legate alla liquidità che potrebbero avvenire a seguito dei ritardi nel fornire comunicazioni finanziarie certificate.La valutazione – conclude il testo – potrebbe essere nuovamente corretta al ribasso”. Le autorità brasiliane hanno accusato una serie di imprese di aver corrotto i manager della società per ottenere contratti gonfiati per un controvalore complessivo che supera i quattro miliardi di dollari. Inoltre, per i pubblici ministeri parte delle tangenti sarebbe stata investita nelle campagne elettorali del partito dei Lavoratori e dei suoi alleati. Per quanto riguarda i fondi illegali, si parla invece di almeno 800 milioni di dollari ma gli investigatori ritengono siano di più e stanno lavorando per scovare anche quelli non rilevati. Sotto la loro lente ci sono 230 contratti e 86 persone accusate. Moody’s teme che il gruppo brasiliano non riuscirà, almeno a breve, a reagire al colpo derivato dallo scandalo.
Petrobras, infatti, nell’ultimo quadrimestre del 2014 ha registrato un calo dei profitti pari al 9%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Crollata anche la performance rispetto al precedente “quarter”, che ha segnato un -38% . Il gruppo, nel frattempo, tenta di reagire. Il direttore esecutivo della compagnia, Maria das Gracas Foster, ha annunciato che “le attività esplorative verranno ridotte al minimo necessario”. Ciò per limitare i danni e dare impulse a una nuova crescita a medio termine. A questo proposito, gli investimenti per il 2015 sono stati ridotti del 25% rispetto all’anno scorso e ammonteranno complessivamente a 42 miliardi di dollari. Non solo. La società venderà anche una serie di asset per un controvalore di tre miliardi, che si aggiungeranno ai 3,5 miliardi disinvestiti nel 2014.
Fonte:
Il Velino.it