Brasile, la riforma tributaria può far aumentare il Pil dell’11,8%
05/05/2009
La riforma tributaria, al vaglio della Camera dei Deputati, potrebbe portare a un aumento di circa l’11,8% del Pil alla fine del periodo di transizione, nel 2021. La stima è stata presentata dal Segretario straordinario per le riforme economiche e fiscali del Ministero del Tesoro, Bernard Appy, durante un seminario che
La riforma darà altri benefici, tra i quali il più significativo riguarda la fine della guerra fiscale tra gli Stati brasiliani e la semplificazione del sistema tributario. Per mettere fine alla disputa degli incentivi tra le varie unità della Federazione, l’Imposta sulla Circolazione di Merci e Servizi (ICMS) non sarà più corrisposta negli Stati di origine dei prodotti ma sarà riscossa nel luogo di destinazione delle merci.
Il Contributo per il Finanziamento della Sicurezza Sociale (Cofins), il contributo per il Programma di Integrazione Sociale (PIS) e il Salario Educação saranno fusi in un unico tributo, l’Imposta sul Valore Aggiunto, con finalità di semplificazione. Nel frattempo, secondo il direttore del Dipartimento Giuridico della Federazione dell’Industria di San Paolo (Fiesp), Selcio Honda, il progetto presentato non piace al settore.
Non è la riforma che vogliamo, ha enfatizzato. Secondo lui il progetto non semplificherebbe le regole e creerebbe un margine per aumenti abusivi di aliquote dell’ICMS durante il periodo di transizione dal sistema tributario attuale a quello nuovo.
Anche il rappresentante del Ministero del Tesoro dello Stato di San Paolo, Ottavio Fineis Junior, ha mostrato preoccupazione riguardo a alcuni punti della proposta, dal momento che ha sollevato dubbi riguardo al funzionamento del Fondo di Equalização, strumento di equilibrio nella divisione della riscossione tra gli Stati.
Secondo Appy, il governo federale intende fare uno sforzo affinché la riforma tributaria venga approvata dalla Camera dei Deputati nel corso di questo semestre.
ICE SAN PAOLO