Brasile la classe media maggioranza per la prima volta

07/09/2008

Per la prima volta nella storia, la classe media è la maggioranza in Brasile. Da una ricerca promossa dalla Fondazione Getulio Vargas (Fgv) di San Paolo risulta infatti che il 52 per cento della popolazione brasiliana percepisce un reddito mensile tra i 400 ed i 1800 euro, entrando di diritto nella fascia considerata classe C (media) al centro tra la classe D (poveri) e la classe A e B (elite).

Grandi beneficiari della stabilità economica e dell’espansione del mercato del lavoro degli ultimi anni, catalizzati dal «presidente operaio» Luiz Inacio Lula da Silva, questi 100 milioni di brasiliani sono in grande parte ex poveri che hanno visto rapidamente migliorare le loro condizioni di vita.
Dal 2002 infatti, la percentuale di brasiliani considerati poveri o miserabili è scesa dal 43 al 32 per cento, in relazione ad un incremento della classe media che è passata dal 44 al 52 per cento. Secondo Marcelo Neri della Fgv, «per quel che riguarda l’elite, la crescita in Brasile è molto inferiore a quella della Cina. Ma per i poveri no. Stanno crescendo a ritmo cinese dal 2002». Lula ha iniziato il suo primo mandato nel 2003.
Il fenomeno non è però riconducibile solo ai programmi assistenziali del governo di sinistra, come il «Fome Zero» e il «Bolsa Familia»: i dati indicano un forte aumento dell’occupazione, tanto che inizia a scarseggiare manodopera qualificata nelle aree urbane.

L’aumento complessivo del potere d’acquisto della classe media brasiliana, quantificato in 32 miliardi di euro, è accompagnato da una sua redistribuzione: l’indice Gini, che indica il grado di omogeneità del reddito, è passato dallo 0,62 a 0,58, dove 0 indica la massima uguaglianza e 1 la massima diseguaglianza.

Il mercato dei beni e servizi gode per primo di questo cambiamento sociale: il Brasile oggi è il terzo produttore mondiale di computer, il settore automobilistico batte record su record (è diventato il sesto al mondo) e il mercato immobiliare è riscaldato dalla continua richiesta di nuove abitazioni. «Fino agli anni `90 le aziende avevano l’idea che valesse la pena produrre solo per le classi A e B. Ora studiano e sviluppano prodotti specifici per le esigenze della classe C´`, afferma l’economista Haroldo Torres.

Gli alti tassi d’inflazione del primo semestre 2008 sono un segnale dell’incremento dei consumi, in gran parte finanziati e pagati a rate. Secondo Goldman Sachs, nel 2030 il Brasile sara´ la quinta economia mondiale, superando tutti i paesi europei e dietro solo a Cina, Stati Uniti, India e Giappone, superando quest’ultimo nel 2050.