Brasile, i colossi del credito guardano all’Africa e agli Usa
11/08/2010
Il Banco do Brasil, controllato dallo Stato, e l'istituto di credito brasiliano privato Bradesco, secondo per importanza nel Paese, hanno annunciato l'apertura di una trattativa con il portoghese Banco Espíritu Santo (BES) per avviare un'operazione congiunta in Africa. Nella nota inviata alla Borsa di San Paolo si specifica che con la banca portoghese è stato siglato un memorandum “senza effetti vincolanti” con l'obiettivo di investire e operare attivamente nel continente africano.
La collaborazione si concretizzerebbe attraverso un'impresa, Bes Africa, che partirebbe dal consolidamento delle operazioni che l'istituto lusitano ha avviato in Angola e in Mozambico. Due ex colonie di Lisbona che hanno già suscitato l'interesse e attirato gli investimenti brasiliani, in particolare dell'impresa petrolifera statale Petrobras. L'internazionalizzazione del settore bancario brasiliano è una precisa direttiva dell'esecutivo, come sottolineato in una conferenza stampa dal ministro delle Finanze Guido Mantega: “Il governo – ha spiegato – vuole che anche le banche private si espandano a livello internazionale, in modo da poter supportare l'attività delle imprese brasiliane all'estero”.
Una strada tracciata proprio dal Banco do Brasil che, dopo aver allargato la sua attività all'Argentina acquisendo il Banco Patagonia, sta puntando anche al mercato statunitense. Lo ha confermato lo stesso presidente Aldemir Bendine, secondo il quale dopo aver ottenuto l'autorizzazione della Federal Reserve l'istituto “ha già individuato alcune opzioni e le sta valutando”.
Fonte:
Italia chiama Italia