Brasile e Peru tornano ai livelli pre-crisi
19/04/2010
America Latina, il Brasile realizzerà il 5,5% di crescita quest'anno. La Cina diventa il primo partner commerciale per molte economie della regione. Outlook economico di Société Générale a cura di Stefania Basso Crescita irregolare: L'America Latina si risolleverà rapidamente dalla crisi finanziaria globale, crescendo di oltre il 4%, rispetto a una contrazione del 2,4% nel 2009. Il Brasile emergerà come leader globale in termini di crescita, mentre il Venezuela resta ancora in una fase di contrazione, malgrado gli elevati prezzi del petrolio. La ripresa non è omogenea per le differenze di risposta a livello di policy, l'integrazione globale, la composizione e la destinazione delle esportazioni. Le dinamiche di crescita avranno tempi diversi in futuro. Secondo noi, il Brasile e il Cile subiranno molto probabilmente un rallentamento nei prossimi mesi. Il Messico potrebbe rivelare una ripresa più solida ma la crescita potrebbe rimanere limitata. Un punto di flesso per l'inflazione? Con le economie dell'America Latina che stanno uscendo dalla recessione, tornano a fare ombra i timori sull'inflazione. Riteniamo nuovamente che le pressioni inflazionistiche rimarranno relativamente contenute quest'anno e che le dinamiche dei prezzi sono a un punto di flesso. Comunque, la più elevata indicizzazione e le pressioni salariali, congiuntamente a un surriscaldamento del ciclo politico (nei prossimi due anni in otto Paesi ci saranno le elezioni politiche), potrebbero contribuire a generare pressione al rialzo sui prezzi. Direzione verso l'exit strategy: è ora tempo di iniziare il ritiro dello stimolo monetario adottato lo scorso anno. Ma, dato che le dinamiche di crescita e le aspettative sono differenti nella regione, la stretta della politica monetaria sarà differente con riferimento al timing e alla frequenza e la risposta potrebbe essere dunque irregolare nella regione. Di nuovo, il forte divario in termini di produzione e le aspettative di un'inflazione contenuta rendono improbabile un significativo restringimento del ciclo. Ci attendiamo che il Brasile sarà il primo ad aumentare i tassi di interesse, seguito dal Cile. Messico e Colombia potrebbero dover attendere il terzo trimestre. Tigri contro Giaguari – i rischi dell'Asia e la rivalutazione del Renminbi cinese (Yuan): la domanda sostenuta dell'Asia per le materie prime della regione ha cambiato lo scenario globale e la Cina è diventata il principale partner commerciale per molte maggiori economie dell'America Latina. Le esportazioni verso la Cina sono più che raddoppiate negli ultimi 12 mesi. La dipendenza di questa crescita ha creato preoccupazioni sull'impatto di un potenziale rallentamento in Asia sull'America Latina. Gli stessi timori sono stati sollevati circa un cambiamento potenziale della policy cinese per la valuta del Paese (Yuan). |
America Latina, il Brasile realizzerà il 5,5% di crescita quest'anno. La Cina diventa il primo partner commerciale per molte economie della regione. Outlook economico di Société Générale a cura di Stefania Basso Crescita irregolare: L'America Latina si risolleverà rapidamente dalla crisi finanziaria globale, crescendo di oltre il 4%, rispetto a una contrazione del 2,4% nel 2009. Il Brasile emergerà come leader globale in termini di crescita, mentre il Venezuela resta ancora in una fase di contrazione, malgrado gli elevati prezzi del petrolio. La ripresa non è omogenea per le differenze di risposta a livello di policy, l'integrazione globale, la composizione e la destinazione delle esportazioni. Le dinamiche di crescita avranno tempi diversi in futuro. Secondo noi, il Brasile e il Cile subiranno molto probabilmente un rallentamento nei prossimi mesi. Il Messico potrebbe rivelare una ripresa più solida ma la crescita potrebbe rimanere limitata. Un punto di flesso per l'inflazione? Con le economie dell'America Latina che stanno uscendo dalla recessione, tornano a fare ombra i timori sull'inflazione. Riteniamo nuovamente che le pressioni inflazionistiche rimarranno relativamente contenute quest'anno e che le dinamiche dei prezzi sono a un punto di flesso. Comunque, la più elevata indicizzazione e le pressioni salariali, congiuntamente a un surriscaldamento del ciclo politico (nei prossimi due anni in otto Paesi ci saranno le elezioni politiche), potrebbero contribuire a generare pressione al rialzo sui prezzi. Direzione verso l'exit strategy: è ora tempo di iniziare il ritiro dello stimolo monetario adottato lo scorso anno. Ma, dato che le dinamiche di crescita e le aspettative sono differenti nella regione, la stretta della politica monetaria sarà differente con riferimento al timing e alla frequenza e la risposta potrebbe essere dunque irregolare nella regione. Di nuovo, il forte divario in termini di produzione e le aspettative di un'inflazione contenuta rendono improbabile un significativo restringimento del ciclo. Ci attendiamo che il Brasile sarà il primo ad aumentare i tassi di interesse, seguito dal Cile. Messico e Colombia potrebbero dover attendere il terzo trimestre. Tigri contro Giaguari – i rischi dell'Asia e la rivalutazione del Renminbi cinese (Yuan): la domanda sostenuta dell'Asia per le materie prime della regione ha cambiato lo scenario globale e la Cina è diventata il principale partner commerciale per molte maggiori economie dell'America Latina. Le esportazioni verso la Cina sono più che raddoppiate negli ultimi 12 mesi. La dipendenza di questa crescita ha creato preoccupazioni sull'impatto di un potenziale rallentamento in Asia sull'America Latina. Gli stessi timori sono stati sollevati circa un cambiamento potenziale della policy cinese per la valuta del Paese (Yuan). |
a cura di Stefania Basso
Crescita irregolare: L'America Latina si risolleverà rapidamente dalla crisi finanziaria globale, crescendo di oltre il 4%, rispetto a una contrazione del 2,4% nel 2009. Il Brasile emergerà come leader globale in termini di crescita, mentre il Venezuela resta ancora in una fase di contrazione, malgrado gli elevati prezzi del petrolio. La ripresa non è omogenea per le differenze di risposta a livello di policy, l'integrazione globale, la composizione e la destinazione delle esportazioni. Le dinamiche di crescita avranno tempi diversi in futuro. Secondo noi, il Brasile e il Cile subiranno molto probabilmente un rallentamento nei prossimi mesi. Il Messico potrebbe rivelare una ripresa più solida ma la crescita potrebbe rimanere limitata.
Un punto di flesso per l'inflazione? Con le economie dell'America Latina che stanno uscendo dalla recessione, tornano a fare ombra i timori sull'inflazione. Riteniamo nuovamente che le pressioni inflazionistiche rimarranno relativamente contenute quest'anno e che le dinamiche dei prezzi sono a un punto di flesso. Comunque, la più elevata indicizzazione e le pressioni salariali, congiuntamente a un surriscaldamento del ciclo politico (nei prossimi due anni in otto Paesi ci saranno le elezioni politiche), potrebbero contribuire a generare pressione al rialzo sui prezzi.
Direzione verso l'exit strategy: è ora tempo di iniziare il ritiro dello stimolo monetario adottato lo scorso anno. Ma, dato che le dinamiche di crescita e le aspettative sono differenti nella regione, la stretta della politica monetaria sarà differente con riferimento al timing e alla frequenza e la risposta potrebbe essere dunque irregolare nella regione. Di nuovo, il forte divario in termini di produzione e le aspettative di un'inflazione contenuta rendono improbabile un significativo restringimento del ciclo. Ci attendiamo che il Brasile sarà il primo ad aumentare i tassi di interesse, seguito dal Cile. Messico e Colombia potrebbero dover attendere il terzo trimestre.
Tigri contro Giaguari – i rischi dell'Asia e la rivalutazione del Renminbi cinese (Yuan): la domanda sostenuta dell'Asia per le materie prime della regione ha cambiato lo scenario globale e la Cina è diventata il principale partner commerciale per molte maggiori economie dell'America Latina. Le esportazioni verso la Cina sono più che raddoppiate negli ultimi 12 mesi. La dipendenza di questa crescita ha creato preoccupazioni sull'impatto di un potenziale rallentamento in Asia sull'America Latina. Gli stessi timori sono stati sollevati circa un cambiamento potenziale della policy cinese per la valuta del Paese (Yuan)
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