Brasile, aumento delle vendite al dettaglio

28/04/2009

Il commercio al dettaglio in Brasile ha chiuso il mese di febbraio ancora immune dagli effetti più gravi della crisi economica che stanno danneggiando la produzione industriale.

Le vendite al dettaglio sono aumentate dell’1,5 p.c. rispetto a gennaio e sono aumentate del 3,8 p.c. rispetto a febbraio dello scorso anno, a causa specialmente del consumo di alimenti.

Secondo uno specialista dell’IBGE-Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica, Reinaldo Pereira, la continuità nell’aumento del reddito dei lavoratori sta dando frutti positivi al settore.

Nel primo bimestre il commercio al dettaglio ha accumulato un’espansione del 4,9 p.c. e, in 12 mesi, dell’8,0 p.c.
Perfino lo stesso indice di media mobile trimestrale, considerato il principale indicatore di tendenza per l’IBGE, ha registrato un aumento dello 0,93 p.c. nel trimestre terminato a febbraio rispetto a quello terminato a gennaio.
L’indice mostra un’accelerazione rispetto ai risultati registrati dall’inizio della crisi ed è il maggiore dal maggio dello scorso anno.

Secondo Pereira il buon andamento del commercio al dettaglio riflette la continuità dell’aumento della massa salariale, con il mantenimento del consumo interno. Egli spiega che la media dei salari delle principali regioni metropolitane del Paese, accertata dall' istituto statistico, è aumentata del 6,2% a febbraio di quest’anno rispetto allo stesso mese dell’anno passato.

Sempre secondo Pereira, la crisi ancora non ha colpito il mercato del lavoro brasiliano come è successo in altri paesi, e questo aiuta il dettaglio. Vi è ancora restrizione al credito, la crisi è giunta in Brasile e vi sono incertezze; ma non esiste un problema grave di disoccupazione, la massa salariale continua in aumento e l’inflazione controllata garantisce un aumento del reddito reale; tutto ciò sta aiutando il mercato interno e il dettaglio, ha detto.

Il segmento di iper, supermercati, prodotti alimentari, bevande e tabacco, che hanno il maggior peso (circa il 30%) nella ricerca, ha registrato un aumento del 5,6% nelle vendite di febbraio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Rispetto a gennaio del 2009, le vendite del segmento sono aumentate del 2,9%.
Secondo Pereira, le vendite di alimenti non continuano a crescere solamente grazie all’aumento della massa salariale ma anche alla diminuzione dei prezzi di alcuni prodotti alimentari. Per l’analista di Tendências Consultoria Alexandre Andrade i dati dell’IBGE mostrano un andamento vigoroso, influenzato soprattutto dalle vendite dei prodotti alimentari, che sono più sensibili al reddito e dipendono meno dalle condizioni del credito e dalla fiducia dei consumatori.

Andrade ha sottolineato, così come Pereira, che il mercato del lavoro ancora presenta condizioni relativamente favorevoli, il che ha di fatto favorito il settore. L’economista capo della BR Investimenti, Marcello Castello Branco, stima che i dati dell’IBGE suggeriscono che il commercio al dettaglio è stato molto meno colpito dalla crisi rispetto all’industria.
La domanda interna continua a essere un po’ più debole di prima, ma ancora sostenuta dal recente incremento della massa salariale, ha commentato.

L’attività economica un po’ più dinamica rivelata dai numeri delle vendite al dettaglio ha provocato un aumento dei tassi di interesse futuri nel mercato finanziario subito dopo la divulgazione dei dati.
Comunque, nonostante l’incremento immediato, la valutazione di alcuni economisti e operatori del mercato è che ci sarà un nuovo taglio di un punto percentuale sul tasso di sconto ufficiale nell’ambito della prossima riunione del Copom (Comitato di Politica Monetaria). Questo dato, se confermato, sarà comunque inferiore alla riduzione di 1,5 punti percentuali registrata nel mese di marzo scorso (11,25%).

Fonte:
www.ice.it – by Roberto Rais