Bentornata 500, icona del presente
09/01/2009
Lo stile richiama il mito Anni 60, la tecnologia è ultramoderna: farà tendenza
Eccola, finalmente: le immagini ufficiali ci svelano la nuova 500, figlia del concept «Trepiùno» che nel 2004 al Salone di Ginevra pareva un esercizio di stile e invece è diventata splendida realtà. È l’erede di un mito, questa citycar la cui missione è fare tendenza. Interpreta in chiave moderna l’icona Fiat degli anni Sessanta che «mise in macchina» l’Italia della rinascita. Debutterà il 4 luglio a Torino, cinquant’anni dopo e nello stesso scenario di quella storica utilitaria prodotta in quasi 4 milioni di unità (un quarto circolano ancora).
Sarà in vendita subito dopo il lancio internazionale, costruita nello stabilimento polacco di Tychy al ritmo di 120 mila esemplari l’anno. Costerà sui 10 mila euro: la sua collocazione di mercato è tra la Panda e la Grande Punto. Questa non sarà un’utilitaria, ma una «cittadina» di charme, un antidoto molto trendy al traffico metropolitano. Anche uno status symbol, come quelle piccole civettuole che (specialmente in Italia) hanno avuto fortuna per la loro compattezza e per la formula sbarazzina. Un po’ Smart e un po’ Mini, insomma. Con in più il Dna esclusivo di italianità.
Hanno lavorato bene i designer del Centro Stile Fiat, trasformando il sogno «Trepiùno» in prodotto industriale senza snaturarne il fascino, esaltando la tradizione che ha sempre visto il Lingotto all’avanguardia in questo segmento di compatte. Del nuovo modello conosciamo già i primi «segreti». Le dimensioni, intanto, che sono ovviamente maggiori rispetto alla «prima» 500. Oggi vanno soddisfatte norme, una volta inesistenti, nel campo della sicurezza (anche per l’impatto-pedoni) e sono cresciute le esigenze di abitabilità e comfort interno.
La nuova 500 è lunga 3,55 metri (58 cm più dell’antenata), larga 1,65 (più 33 cm), alta 1,49 (più 16,5 cm). Il passo è di 2,30 metri (più 46 cm) a garanzia di uno spazio eccellente anche per i passeggeri posteriori, mentre i sedili anteriori sono ribaltabili e gli interni modulari. Immutata la formula di tre porte e 4 posti, è comparso un comodo portellone per il carico.
Motore anteriore, come la trazione: non è più tempo del bicilindrico raffreddato ad aria che ormai sarebbe improponibile. Il nuovo modello adotterà propulsori modernissimi, già predisposti per lo sviluppo Euro5 (richiesto soltanto dal 2010). Due a benzina, 1.2 8 valvole da 69 Cv e 1.4 16 valvole da 100 Cv, più il brillante turbodiesel 1.3 Multijet da 75 Cv. Cambi meccanici a 5 o sei marce. Avrà, dunque, prestazioni adeguate alle nuove esigenze, sarà una citycar agile e altrettanto valida in autostrada. Un modello strategicamente fondamentale. «Vedremo se anche grazie alla 500 riusciremo a superare il 10% di quota in Europa», ha detto Sergio Marchionne. L’anno prossimo potrebbe arrivare una versione Abarth da 130 Cv, nel 2009 ci sarà la Convertibile con il tetto tutto apribile.
Gli interni richiamano, proiettandole nel futuro, le caratteristiche del modello storico. Volante bianco (come l’«originale»), ma rivestito in pelle e con comandi sulle razze per i sistemi di intrattenimento e infomobilità. È rimasto anche il contachilometri circolare, arricchito da indicatori digitali. Il cambio è corto, sotto il cruscotto per aumentare lo spazio tra i sedili anteriori. Colori vivaci per i rivestimenti, e tutto il meglio dell’hi-tech. Lo stile esterno presenta, nel frontale, i caratteristici «baffetti» che incorniciano il logo Fiat, due grandi proiettori circolari e due più piccoli per gli indicatori di direzione. Il paraurti maschera le prese d’aria e ingloba gli antinebbia. Ampio il parabrezza, un cristallo apribile nella parte iniziale del tetto ha sostituito il vecchio tettuccio in tela. Tutto è all’insegna del remake, tranne quelle ruote con cerchioni in lega che ai tempi eroici poteva permettersi soltanto chi trasformava la propria utilitaria in una «superdotata», meglio se col marchio dello Scorpione.
Fonte:
La Stampa.it