Battistella: “La nostra lotta contro il finto prosecco brasiliano”
18/03/2012
Conegliano. "In Brasile spopola il prosecco tarocco. Nel 2011, noi della Battistella, abbiamo per primi denunciato quanto stava accadendo oltreoceano con il 'prosecco Garibaldi'; sono passati 9 mesi e ora sono in commercio numerose nuove etichette di finto prosecco brasiliano, si parla di milioni di bottiglie, con tanto di 'fascetta di garanzia' rilasciata dal Ministero brasiliano. Ministro Catania, cosa pensa di fare per tutelare i produttori italiani di vero Prosecco Dop?".
Così, in una lettera aperta inviata al Ministro delle politiche agricole Mario Catania, gli imprenditori veneti Battistella, produttori di vero Prosecco italiano, lanciano al Governo Monti un appello in difesa del celebre perlage veneto e di tutto l'Atlante nazionale dei prodotti tipici, ambasciatori del Made in Italy troppe volte copiati e malamente imitati.
"E' scandaloso. Non è la prima volta che qualche scaltro imprenditore straniero si comporta da 'ladro di etichette': il 'Prisecco' in Germania è una realtà, come sono una realtà i finti prosecco in Nuova Zelanda o in Australia. È la prima volta, però, che il fenomeno assume livelli tanto allarmanti: sembra che in Brasile si producano decine e decine di milioni di finto Prosecco, dinamica che, in modo del tutto sleale, fa concorrenza al vero Prosecco italiano Dop – continua Mirco Battistella, dell'omonima azienda Trevigiana produttrice di vero Prosecco certificato".
"Se anche questa nuova denuncia passerà in sordina, e i policy maker continueranno a fare orecchie da mercante, ci vedremo costretti a organizzare una 'gettata di prosecco tarocco giù per il tombino' a Verona, la prossima settimana a Vinitaly, nella speranza che si posino, su questa tanto delicata quanto importante questione, i riflettori dell'opinione pubblica, concludono dalla Battistella, nella missiva inoltrata al Ministro del dicastero di Via Venti Settembre 20, lettera pubblicata anche su www.proseccobattistella.com".
All'appello partecipano Fausto Arrighi, direttore de 'La Guida Michelin' e Karen Casagrande, Sommelier dell'anno 2010.
FAUSTO ARRIGHI – DIRETTORE DE 'LA GUIDA MICHELIN'
"Vengo a sapere dell'ennesima frode (questa è la volta del Prosecco ) di un prodotto "tipicamente italiano". La gastronomia italiana sta vivendo un momento decisamente importante, la diffusione e la ricerca di prodotti di qualità ha fatto si che il marchio Italia sia riconosciuto come marchio di qualità in tutto il mondo.
Oggi abbiamo bisogno di alzare la voce, forse di urlare! Se chi ha il potere di farlo non si muove a tempo, rischiamo l'ennesimo sgambetto. Ministri competenti o enti di settore fatevi sentire, l'Italia dei produttori ha più che mai ha bisogno di voi".
KAREN CASAGRANDE – SOMMELIER DELL'ANNO 2010, FISAR
"E' straordinario come un vino così semplice sia riuscito a conquistare il mondo, deviando l'attenzione pubblica e dei media sul fenomeno delle Bollicine Trevigiane! Ma sta proprio in questa semplicità, nella sua natura fresca e vivace, nell'abbinamento ad ogni ora del giorno e ad ogni stagione, la sua estrema versatilità, quella di uno spumante che può essere facilmente riproposto e interpretato anche dall'altra parte dell'oceano.
Ma il Prosecco porta con sé l'essenza delle nostre tradizioni, dell'ospitalità, della realtà viticola storica dei nostri antenati, e di quelle colline meravigliose che ancora oggi affascinano chi le percorre lungo le Rive scoscese. Solo abbandonando i campanilismi, solo guardandoci intorno e vedendo che sono la terra e il nostro lavoro a fare la differenza riusciremo a trasmettere più dell'idea di uno spumante anonimo difficilmente tutelabile.
Dobbiamo essere i primi a capire cosa identifica e rende unico il nostro Prosecco, una matrice che unisce tutti i produttori del territorio come un collante. Capire cosa fa la differenza e quindi difenderla".
Fonte:
newsfood