Battaglia Brasile-Messico per il primato nell’auto

25/04/2012

BUENOS AIRES – Soci o rivali? Brasile e Messico, i due giganti latinoamericani, si contendono da sempre primati e leadership. Negli ultimi anni è stato il Brasile a stravincere, a inanellare un record dopo l'altro, a produrre un Pil doppio rispetto a quello messicano.

L'orgoglio ferito del nazionalismo messicano ne ha preso atto, ma la contesa non è terminata e la ripartenza potrebbe avere come riferimento il settore dell'automotive. Non a breve termine, però, dato che è stato il Brasile ad aggiudicarsi l'ultima battaglia commerciale.

Le maquiladoras messicane, fabbriche di assemblaggio, sono il punto di forza di un Paese considerato piattaforma per l'export verso altri Paesi, soprattutto verso gli Stati Uniti ma anche verso il Brasile. Proprio nelle ultime settimane il Governo brasiliano di Dilma Rousseff ha chiuso una querelle mirata a ridimensionare le importazioni di auto messicane e ha ottenuto la revisione degli accordi.

Una vittoria netta a favore di Brasilia
Qualche numero: il vecchio Acuerdo de Complementacion economica Ace500, siglato nel 2002, prevedeva quote di esportazioni di auto, dal Messico al Brasile, che negli ultimi due anni sono state ampiamente superate. Da qui la richiesta di revisione avanzata e ottenuta dal Brasile. Così il Messico, meno di un mese fa, si è visto costretto ad accettare la riduzione di export di auto verso il Brasile a una media di 1,5 miliardi di dollari annui, molto inferiore ai 2,4 miliardi raggiunti nel 2011. L'accordo vale per i prossimi tre anni e ridimensiona così il deficit bilaterale del Brasile.
La revisione dell'accordo viene motivata da Brasilia con la necessità di abbattere l'aumento di importazioni di auto dal Messico che nel 2011 è salito del 70% generando uno squilibrio commerciale eccessivo.

Le case automobilistiche presenti in Messico sono molte: Volkswagen (Vw), Nissan, Fiat, Ford, General Motors, Honda. E proprio Audi (del gruppo Vw) pochi giorni fa ha annunciato un altro investimento di 2 miliardi di dollari in Messico per produrre dal 2016 la Q5, uno dei Suv del gruppo, un'operazione che potrebbe segnare lo spostamento del Paese dalle auto di piccola cilindrata e dai pickup al segmento del lusso. Negli ultimi dodici mesi anche Mazda, Honda e Nissan hanno annunciato piani di espansione degli stabilimenti mentre Ford il mese scorso ha detto che investirà 1,3 miliardi di dollari nel suo impianto nel nord del Paese per produrre i nuovi modelli Fusion e Lincoln MKZ.

Secondo Marcelo Cioffi, analista di PriceWaterhouseCoopers, la scelta brasiliana è mirata a incentivare, in Brasile, una industria automobilistica con prodotti a maggior valore aggiunto. Neanche a dirlo, le case produttrici con fabbriche in Messico hanno inoltrato proteste formali per il cambio di direzione del Governo messicano, che sottoscrive un accordo in violazione del libero commercio e va in direzione di un numero contingentato di auto.

José Muñoz, presidente di Nissan Mexico, ha espresso il suo sconcerto ricordando di «aver previsto, negli anni scorsi, investimenti adeguati a un altro piano produttivo, per esportazioni di auto pari a 95mila unità». Che ora non potrà esser portato a termine.

 

Fonte:
Il Sole 24 Ore