Basta col Mercosur: il Brasile vuole l’accordo di libero scambio con l’UE. Anche da solo

11/08/2013

Il Brasile avrebbe intenzione di dire basta alla esasperante lentezza del Mercosur nelle trattative per un accordo di libero scambio con l'Unione Europea: dopo ben quattordici anni di tentativi congiunti con gli altri membri del mercato comune del Sud America, ovvero Argentina, Venezuela, Paraguay e Uruguay, Brasilia sembra intenzionata a raggiungere un accordo in solitaria con Bruxelles. Lo riporta il Financial Times.
I negoziati erano iniziati nel 2000 e sono ripresi nel 2010 dopo quattro anni di stop, anche se non sembrano essere stati fatti troppi passi avanti, se si considera che il Brasile ora teme di perdere posizioni nelle preferenze commerciali dell'Unione Europea, a causa della lentezza dei suoi partner sudamericani. Il Brasile, dal suo canto, è la maggiore economia dell'America Latina, ed è in grado di giocare un ruolo internazionale anche senza i suoi vicini: stanto alle statistiche europee, il solo commercio con il Brasile conta per il 37 per cento del commercio totale dell'Unione Europea nell'intera America Latina .

L'accordo fra Brasile e Unione europea dovrebbe valere circa 80 miliardi di dollari, ovvero 60 miliardi di euro: l'Unione europea è il primo partner commerciale del Brasile, con oltre un quinto del suo mercato al 2010, in crescita media dell'8,4 per cento annuo nei cinque anni precedenti. L'Unione Europea, dal canto suo, importa dal Brasile perlopiù prodotti primari, in particolare agricoli, di cui il Brasile è il maggiore esportatore verso l'Unione Europea. Proprio l'agricoltura, tuttavia, rischia di essere una delle maggiori gatte da pelare per raggiungere l'accordo, poiché al Brasile non va giù la politica di sussidi all'agricoltura di Bruxelles. Altre esportazioni "pesanti" riguardano combustibili e prodotti dell'attività estrattiva.

L'Unione Europea, al contrario, esporta in Brasile manufatti come macchinari e prodotti chimici, oltre ad essere il maggiore investitore estero in Brasile, con circa il 50 per cento degli investimenti diretti verso il Brasile negli ultimi anni.

Almeno a parole il Brasile resta "vicino" agli altri Paese del Mercosur, ma una politica diversa rischia di essere alle porte: il Brasile sta vivendo un periodo di forte rallentamento della crescita (+0,9 per cento nel 2012), e ha bisogno di nuove vie per ridare vigore alla crescita. Inoltre la partnership con l'Argentina rischia di essere una pesante zavorra: Buenos Aires è accusata di manovre protezionistiche ed è nota la sua insofferenza alle regole internazionali, tanto da essere trattata da parìa. Per questi motivi un accordo UE-Mercosur, anche se raggiunto, rischia di non valere la carta su cui verrà firmato.

 

Fonte:
International Business Times