Bagnasco: “La politica non ignori il Family Day”
09/01/2009
Il neo presidente della Cei lancia l’allarme povertà: «C’è uno schiacciamento delle famiglie»
«Ha superato certamente il milione il numero dei partecipanti al Family Day che sabato 12 maggio si è svolta a Roma, in piazza San Giovanni in Laterano, e che da lì si è espansa nelle zone vicine».
Lo ha affermato il neo presidente della Cei, mons. Angelo Bagnasco, nella sua prima prolusione ad un’assemblea dei vescovi italiani. «L’ottima riuscita della manifestazione – ha detto – rappresenta un fatto molto importante e, per noi Vescovi consolante. Concepita come un’autentica festa di popolo, questa manifestazione ha colpito per freschezza e serenità, e per quel senso civico di rispetto degli altri, di proposta e di inclusione che l’ha interamente attraversata. Voleva essere ed è stata una testimonianza forte e corale a favore del matrimonio quale nucleo fondante e ineguagliabile per la società». E anche «se a livello di media laici non c’è stata sempre prontezza nel cogliere la novità e la portata di questo evento, nondimeno esso rimarrà come un segno forte nell’opinione pubblica e come un appello decisamente non trascurabile per la politica».
Per Bagnasco, infatti, «è la società civile infatti che si è espressa in maniera inequivocabile e che ora attende un’interlocuzione istituzionale commisurata alla gravità dei problemi segnalati». In questo senso «molto interessante – ha rilevato Bagnasco – è stata la convergenza riscontrata con settori qualificati dell’area laica, oltre che con taluni esponenti Evangelici, delle Comunità Ebraiche e di settori del mondo islamico».
Ma la manifestazione «PiùFamiglia» ha dato anche dimostrazione di una grande compattezza del mondo cattolico. «A promuoverla – ha ricordato il presidente della Cei – sono state le principali aggregazioni laicali della Chiesa che è in Italia, alle quali si sono prontamente unite tutte le altre, e soprattutto moltissime parrocchie». Ed in questa circostanza, ha scandito il presidente della Cei, «non possiamo non vedere riflessa quella maturità dei laici che è stata uno degli obiettivi tenacemente perseguiti nel Concilio Vaticano II, e che proprio nel matrimonio e nella famiglia ha il suo ambito privilegiato di espressione».
L’allarme: il ceto medio si sta impoverendo
Il ceto medio si sta impoverendo e in particolare ad essere colpite da questo fenomeno sono le famiglie che già erano definite povere. È quanto ha affermato questo pomeriggio il nuovo presidente della Cei, mons. Angelo Bagnasco, durante la relazione introduttiva alla prima assemblea generale dei vescovi italiani da lui presieduta.
«La nostra esperienza diretta – ha detto Bagnasco – confermata dalla Caritas e dalla stessa Fondazione Zancàn, registra una progressiva crescita del disagio economico sia di una larga fascia di persone sole e pensionate, sia delle famiglie che fino a ieri si sarebbero catalogate nel ceto medio». «E proporzionalmente – ha aggiunto – c’è un ulteriore schiacciamento delle famiglie che avremmo già definito povere».
Fonte:
La Stampa