Avviare un’impresa in Italia costa di più che in Europa

09/01/2009

Le spese burocratiche iniziali sono superiori del 65,4%

MODENA (2 set. 2005) – I costi in adempimenti burocratici per avviare una nuova impresa in Italia sono superiori del 65,4% rispetto alla media europea. Il “gap” con l’Europa sale all’80% se si tratta di aprire una società in nome collettivo, mentre è del 62% per società di capitali e ditte individuali.

“Dati alla mano – afferma il Vice Segretario Generale di Lapam Federimpresa Giuliano Tollari – credo sia doveroso applaudire i tanti titolari di medie e piccole imprese, i tanti artigiani, che popolano la nostra provincia e che hanno reso grande la nostra economia. I dati resi noti periodicamente dalla Camera di Commercio indicano in attivo il saldo tra cessazioni e nuove imprese nate – continua Tollari – il che è un dato stupefacente, alla luce dei dati elaborati a livello nazionale da Confartigianato, dall’altro è sinonimo di quanto è preziosi siano gli imprenditori modenesi per l’intera economia del Paese.

Proprio per questo occorre salvaguardare quella che rischia di diventare una promuovendo azioni reali in grado di rendere le nostre imprese competitive, al pari delle concorrenti europee: non ci si può lamentare di una supposta scarsa internazionalizzazione delle piccole – medie imprese se poi il “gap” con i concorrenti è tanto evidente ancora prima di iniziare la produzione”.

Lo studio di Lapam Federimpresa e Confartigianato, realizzato su dati della Commissione Ue e della Banca Mondiale, evidenzia come le 425.510 nuove imprese nate in Italia nel corso del 2004 hanno ‘bruciato’ in burocrazia 170,93 milioni di euro in più rispetto alla media degli altri Paesi europei, pari ad un aggravio di 401,70 € in più per ogni nuova impresa.
Il gap di competitività del nostro Paese per la gestione della fase di start-up dell’impresa nel 2004 vede l’Italia al 64° posto per quanto riguarda gli oneri di avvio di una nuova impresa in percentuale al reddito pro capite.

“Nella classifica dei costi prosegue il Vice Segretario Generale di Lapam Federimpresa Giuliano Tollari – l’Italia è immediatamente dietro al Costa Rica con costi, sempre in rapporto al reddito pro capite, più che doppi rispetto, ad esempio, al Cile, alla Mongolia e al Brasile. A costi così elevati non sembra corrispondere comunque una semplificazione per numero e durata delle procedure. Infatti siamo al 35° posto nel mondo per numero di procedure e alla 17° posizione per tempi di avvio di una attività imprenditoriale. In una Nazione che si vanta di essere tra le grandi potenze economiche del mondo – conclude amaramente Tollari – questo francamente è inammissibile”.

Fonte:
Emilianet
2/9/2005