Autobomba ad Algeri, almeno 19 morti

09/01/2009

Attentato all’ingresso della sede del governo. Poi altre due esplosioni: nel mirino anche una stazione di polizia

ALGERI – Algeri sotto attacco: diverse esplosioni hanno scosso la città. Secondo le prime informazioni sono esplose almeno due bombe: una all’ingresso della sede del governo e l’altra contro una caserma di polizia. Ci sarebbe poi stata anche un’esplosione di fronte a un hotel, ancora non confermata dalle autorità. Il bilancio sarebbe di 30 morti, secondo fonti ospedaliere, anche se la cifra non è stata confermata da fonti ufficiali che sono ferme al bilancio di 19 morti e 82 feriti.

UFFICI DEL PREMIER – L’ordigno deflagrato davanti agli uffici del premier Abdelaziz Belkhadem ha fatto tremare diversi edifici adiacenti ed è stata udita in tutta la capitale. Il palazzo obiettivo dell’attentato, in pieno centro, ospita diversi ministeri. Sul posto sono subito arrivate numerose ambulanze e migliaia di persone si sono riversate in strada.

STAZIONE DI POLIZIA – Gli attentatori hanno preso di mira poi una stazione di polizia del quartiere di Bab Ezzouar, alla periferia orientale della capitale, vicino all’aeroporto internazionale. Nella stessa zona si trova anche la facolta universitaria di Scienze e tecnologia. Testimoni hanno riferito che a saltare in aria è stata un’autobomba probabilmente piazzata nel parcheggio del palazzo di sei piani ma altri hanno invece parlato dell’azione di un kamikaze.

L’IPOTESI – Secondo il giornalista algerino Djilal Bouati intervistato da Al Jazira gli attentati sarebbero una risposta dei terroristi alla vasta operazione compiuta in questi giorni dall’esercito contro le roccaforti di Al Qaida per il Maghreb islamico, a est e a ovest della capitale. Operazione che ha portato all’uccisione di numerosi terroristi. Gli attentati inoltre suonano come un ammonimento al governo in vista delle legislative del 17 maggio.

ATTO CRIMINALE – Il primo ministro algerino, uscito indenne dall’attentato di oggi ad Algeri contro il suo ufficio, ha definito l’attacco di oggi un atto «criminale e codardo».

LOTTA AL TERRORE – Da oltre 15 anni ormai il governo algerino è impegnato in una vera e propria guerra contro il terrorismo islamista e in particolare contro il Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento (Gpsc), che si calcola abbia fatto oltre 200mila vittime. In gennaio il Gspc ha cambiato nome in Al Qaeda per il Maghreb Islamico e rafforzato di fatto i suoi legami con la rete di Osama bin Laden. Da allora gli attentati si sono moltiplicati. L’esercito algerino di recente ha lanciato un’offensiva contro i militanti islamici in Cabilia, costata la vita a 20 guerriglieri e tre soldati. Pochi giorni fa, poi, il governo ha deciso di fatto di escludere dalle elezioni politiche del 17 maggio la più importante formazione islamista, El Islah. Il suo leader Abdhalla Djaballah non ha mai sposato la lotta armata, tuttavia condivide l’obbiettivo politico del Gpsc di creare un regime islamico.

Fonte:
Corriere della Sera