Auto pulite, piano Ue: -25% di CO2 entro il 2012. Arrivano gli incentivi fiscali
09/01/2009
La Commissione europea ha varato il piano per ridurre le emissioni di CO2 delle automobili. La strategia prevede di limitare entro il 2012 le emissioni di CO2 a 120 grammi per Km, circa il 25% in meno rispetto agli attuali livelli (161 g/Km). In pratica il limite si dovrà attestare su base volontaria a 130 g/km più una ulteriore riduzione di dieci grammi.
Bruxelles invita tutti i governi dell’Ue a varare «urgentemente» incentivi fiscali per agevolare l’acquisto di ’auto-pulite’.
«È urgentissimo – ha detto il vice presidente della Commissione Ue, Gunter Verheugen, presentando il piano per la riduzione delle emissioni inquinanti delle automobili – che tutti gli Stati membri dell’Unione europea prevedano incentivi fiscali per far sì che i consumatori si indirizzino sempre più verso l’acquisto di auto rispettose dell’ambiente. Su questo – ha aggiunto – insisteremo fortemente nei confronti dei governi europei, perché seguano sempre più questa strada».
Si è conclusa con un compromesso tra la posizione di Stavros Dimas, commissario Ue all’ambiente, e quella di Gunter Vehreugen, commissario Ue all’industria, la disputa su come e quanto ridurre le emissioni di C02 delle auto private in Europa.
Nel testo appena adottato dalla Commissione Ue propone che l’industria delle auto riduca in media le emissioni di C02 per le nuove auto prodotte in media a 130 grammi al Km entro il 2012, contro i 160 grammi attuali.
Ma le nuove flotte di auto dovranno ridurre il carico delle emissioni di ulteriori 10 grammi per Km attraverso misure aggiuntive, tra cui il miglioramento delle gomme e dell’aria condizionata, indicatori di velocità e maggior uso di eco carburanti.
Bruxelles dovrebbe legiferare sulla materia solo entro la fine dell’anno. Negli ultimi giorni, l’industria tedesca delle auto ha intensificato la sua azione di lobbying su Bruxelles e per bloccare la proposta Dimas, sono scesi in campo i colossi Bmw, Volkswagen e Daimler-Chrysler, prefigurando perdite di posti di lavoro e di investimenti. Del resto la maggiore o minore l’emissione di CO2, che non è un inquinante ma un gas serra, è legata alla cubatura del motore. E costruttori i tedeschi in media hanno in listino vetture di grossa cilindrata, ma questo non vuol dire che sono inquinanti. I generalisti italiani e francesi, leggasi Psa, Renault e Fiat, invece dispongono di un’offerta tagliata su vetture di piccola e media cilindrata.
La riduzione delle emissioni di Co2 delle auto «è cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del protocollo di Kyoto». È quanto ha dichiarato il commissario Ue all’Ambiente Stavros Dimas, nel presentare la strategia della Commissione per portare l’emissioni di auto nuove a 120 grammi per chilometro entro il 2012.
«Auto più pulite, efficienti ed economiche – ha spiegato Dimas – aiuteranno a ridurre la Co2 nell’Ue, permettendoci di raggiungere gli obiettivi di Kyoto, di risparmiare energia e di incoraggiare l’innovazione».
Il commissario europeo ha sottolineato che l’ultimo rapporto dell’Ipcc (International Panel on Climate Change) ha dimostrato la gravità del cambiamento climatico in corso, rendendo urgente azioni tempestive.
«La strategia presentata è anche una buona notizia per i consumatori perchè le auto più efficienti consumeranno meno – ha aggiunto Dimas – e i risparmi sul carburante compenseranno abbondantemente i costi aggiuntivi necessari per migliorare le auto».
Le stesso commissario greco ha assicurato che per comprare la sua prossima auto terrà conto della lista che sta stilando il Wwf delle dieci macchine più ambientalmente sostenibili.
Marchionne (Acea): «La Ue così danneggia l’industria»
«Le nuove proposte della Commissione Ue per ridurre le emissioni di CO2 sono non equilibrate e dannose per l’economia europea. L’Acea, l’Associazione dei costruttori di auto europei, non può essere d’accordo con Bruxelles. L’industria dell’auto non vuole far parte di un esperimento. Così com’è la proposta Ue eroderebbe la forza economica dell’Europa». Con queste parole si espresso Sergio Marchionne presidente dell’Acea aggiungendo che l’Associazione «è pronta a un dialogo costruttivo».
Le misure sono state definite dall’Acea anche «arbitrarie e troppo severe». Marchionne ha affermato che «non è il momento di un dibattito ideologico, mentre ha rilevato che il settore dell’auto costituisce lo scheletro dell’industria manifatturiera europea con migliaia di piccole imprese che dipendono da una dozzina di player principali». Marchionne ha anche sottolineato che le proposte della Commissione «si concentrano troppo sulla tecnologia» e ha aggiunto che l’Acea è assolutamente impegnata a ridurre le emissioni di CO2. Tuttavia, ha proseguito, progressi potrebbero essere realizzati adottando un approccio integrato, vale a dire combinando le innovazioni tecnologiche nell’industria dell’auto e gli sforzi da parte di politici, consumatori e industria dei carburanti.
Fonte:
Il Sole 24 Ore