Attacco al cuore di Londra, decine di morti

09/01/2009

Scoppi uditi in almeno cinque stazioni. Esplodono anche tre autobus: si pensa a kamikaze. Rivendicazione via web

LONDRA (GRAN BRETAGNA) – Un nuovo 11 settembre. O meglio un nuovo 11 marzo. Questa volta a Londra. Anche qui morti e feriti.
Almeno cinque esplosioni si sono verificate giovedì mattina nella metropolitana della capitale inglese. Provocati probabilmente da bombe. Tre ordigni sono deflagrati poi su tre autobus nel centro della capitale britannica che sono stati distrutti. Si pensa ad attentatori kamikaze. Migliaia di cittadini in fuga. «Molti insanguinati» hanno detto i primi testimoni.

LE ESPLOSIONI – Il primo scoppio nella metro vicino alla stazione di Liverpool Street. Ambulanze e polizia sono sul posto. Ci sarebbero per ora in tutto 50 morti e almeno 190 feriti, di cui 150 sarebbero gravi. Ma il bilancio è destinato a salire. Il dato dei morti è stato dato inizialmente dal ministro dell’Interno italiano Giuseppe Pisanu. Il ministro degli Interni britannico Clarke ha parlato anche di «persone con gravissime lesioni». Le esplosioni nella metro sono state almeno cinque: presso le stazioni di Aldgate, Edgware Road, King’s Cross, Old Street e Russell Square. Tutto il traffico della metropolitana di Londra è stato interrotto.

Almeno un ordigno esplosivo, non deflagrato, è poi stato trovato in una stazione metropolitana di Londra. Lo ha riferito, secondo quanto detto da testimoni, un dirigente della rete metropolitana.

Il capo della Polizia londinese, Ian Blair, ha lanciato dalla Bbc un appello alla popolazione invitandola a restare dov’è e a non chiamare i servizi di emergenza, se non per ragioni gravissime. Scotland Yard parla di una serie di attacchi coordinati come avvenuto a Madrid, l’11 marzo 2004. Secondo la Bbc il più serio indiziato come autore della serie di attentati sarebbe la rete terroristica islamica di Al Qaeda.

SOCCORSI – Mentre si stanno organizzando i soccorsi la polizia parla di diversi «feriti» che sono usciti dai vagoni della metropolitana per dirigersi verso la stazione più vicina. Testimonianze parlano di un grande, improvviso lampo di una forte esplosione e poi di un grande fumo nero che si è diffuso nei tunnel della metropolitana. La luce elettrica è venuta meno per diversi minuti.

BOMBE SU BUS – Oltre alle bombe nella metropolitana, altre 3 bombe sono esplose su altrettanti bus. Una testimone, Belinda Seabrok, ha raccontato a Sky News che ha assistito all’esplosione mentre si avvicinava a Russel Square. «Ero sull’autobus di fronte e ho sentito un incredibile bang. Mi sono girata e la metà del double decker (il bus a due piani, ndr) era esplosa».

ESPLOSIONI – «La gente è rimasta bloccata per trenta minuti, molti si sono sentiti mancare o sono stati presi dal panico», ha riferito un altro testimone alla stazione Euston della metropolitana. Le esplosioni hanno coinvolto la Circle Line della metropolitana. Le autorità hanno disposto prima la chiusura delle stazioni di King’s Cross, St Pancras, Liverpool Street, Stratford e Aldgate East e successivamente di tutta la rete della metropolitana .

MIGLIAIA IN FUGA – Le esplosioni nella metropolitana sono avvenute nell’ora di massima congestione. Migliaia di persone sono fuggite dai treni, cercando di recuperare la superficie nel minor tempo possibile. Gente rimasta intrappolata nelle vetture ha rotto i finestrini ed è riuscita così a guadagnare le vie di uscita. Tutti gli autobus diretti al centro di Londra sono stati bloccati e i passeggeri invitati a scendere.

GENTE INTRAPPOLATA – A seguito delle esplosioni ci sarebbero alcuni treni intrappolati con i passeggeri all’interno nei pressi di Edgware Road, una delle stazioni del metro di Londra.

RIVENDICAZIONE – Un messaggio su Internet la cui autenticità non è possibile verificare rivendica a nome del «Gruppo segreto della Jihad di al Qaeda in Europa» gli attentati di Londra e mette in guardia l’Italia e la Danimarca dal mantenere le truppe in Iraq e in Afghanistan. Per gli 007 italiani la rivendicazione è inattendibile.

Corriere della Sera
07 luglio 2005