Arriva la Grande Punto, la Fiat del rilancio

09/01/2009

Spaziosa, elegante e ricca di contenuti tecnologici Investiti 1.800 milioni per 350 mila unità all’anno

TORINO – Il conto alla rovescia ormai è agli sgoccioli. Il giorno della Grande Punto si avvicina. Tra lunedì sera e martedì mattina la nuova Fiat uscirà dalle fotografie e diventerà realtà, rimbalzando da Torino in tutto il mondo. Perché la Grande Punto non è soltanto un’automobile, non è soltanto il nuovo modello di casa Fiat, la Grande Punto è destinata a diventare un’icona, a trasformarsi nel simbolo della rinascita della Fiat del presidente Montezemolo appena rincuorata dai dati di vendita di agosto che l’hanno portata a toccare la quota di mercato del 20,9%.

La Grande Punto è pronta al debutto in società al Palavela di Torino, sede ristrutturata già pronta ad ospitare i prossimi Giochi Olimpici e poi a lanciarsi sulle strade di Torino, dell’Italia e dell’Europa, dodici anni dopo la nascita della prima Punto che dal 1993 ha venduto più di 6 milioni di esemplari. La prima novità che salta all’occhio sta proprio nel nome, in quell’aggettivo che è stato messo davanti alla parola Punto: Grande. La Grande Punto in effetti è grande di nome e di fatto. È grande nelle dimensioni rispetto alla «vecchia» Punto: più lunga (+19 cm), più larga (+2), più alta (+1). È grande nelle ambizioni: cerca di attirare sia i clienti del segmento B che quelli del segmento C con un obbiettivo iniziale di 360 mila unità vendute (ma in Fiat puntano a vendere ancora 100 mila delle vecchie Punto offerte con vari incentivi).

E la Grande Punto è grande certamente anche dal punto di vista tecnologico, essendo il frutto di un investimento di oltre 1.800 milioni di euro e portando la firma di Giorgetto Giugiaro che in collaborazione con il Centro Stile Fiat aveva già lanciato la prima Punto nel 1993.

Vista in fotografia la Grande Punto dimostra subito di essere una macchina al passo con i tempi. Una macchina che riesce a coniugare sportività a comodità, look aggressivo (il muso) a linee rassicuranti (il profilo) ed eleganti.

È una macchina che riesce a trasmettere emozioni anche fermata dallo scatto di un fotografo. Ma le emozioni si trasmettono anche con i contenuti tecnologici, con la brillantezza delle prestazioni, con la qualità che si respira una volta aperte le portiere. Promesse che in Fiat sostengono di aver mantenuto appieno e che ora sono attese al vaglio dalle prove su strada. «Puntiamo sulla Grande Punto come su ogni modello. Ci puntiamo tanto, spero abbia il successo che meritano tutte le Fiat», ha detto ieri John Elkann, vicepresidente della Fiat, intervenendo al forum Ambrosetti a Cernobbio.

Nei piani di Sergio Marchionne, l’amministratore delegato del Lingotto, la Grande Punto dovrebbe contribuire un quarto di tutto il fatturato prodotto dal settore Auto, andando a completare e perfezionare la svolta cominciata con la nuova Panda (per la versione 4×4 si fa fatica a star dietro agli ordini) e proseguita con la nuova Croma. La Grande Punto promette di rispettare tutte quelle che erano state le caratteristiche di successo della prima Punto. Quella che il genio di Giorgio Forattini aveva definito nella campagna pubblicitaria «risparmiosa», «scattosa», «comodosa», «sciccosa».

I motori, tutti Euro 4, garantiranno risparmio, prestazioni e rispetto dell’ambiente. Sono previste due varianti a benzina e quattro turbodiesel. Delle misure che garantiranno una miglior abitabilità interna, si è detto. Saranno subito disponibili sia la versione a tre che a cinque porte. Il prezzo partirà da 12 mila euro. Una buona cifra di entrata vista la qualità offerta. I presupposti perché la Punto possa diventare subito Grande ci sono.

Fonte|:
Corriere della Sera
Umberto Zapelloni
03 settembre 2005