Argentina e Brasile verso il G20 lottano sul proibizionismo
15/03/2009
Roma (Velino/Velino Latam) – A poche settimane dal vertice del G20 che si terrà a Londra, i governi dei due colossi latinoamericani, Brasile e Argentina, stanno definendo priorità e proposte che definiranno la loro posizione nel corso del summit. Questo fine settimana i ministri dell’Economia e delle Finanze saranno alla riunione interministeriale prevista nei pressi della capitale inglese per preparare l’agenda comune del vertice. Buenos Aires sarà rappresentata dal ministro dell’Economia Carlos Fernandez, accompagnato dal presidente della Banca centrale Martin Redrado e dal sottosegretario alla Politica economica Martin Abeles. L’equipe presenterà un pacchetto articolato: apertura senza condizioni dei finanziamenti del Fondo monetario internazionale, limitazione del protezionismo, riforma degli organismi di credito internazionale, lotta ai paradisi fiscali.
Brasilia, come anticipato dal ministro delle Finanze, Guido Mantega, chiederà un intervento nella regolazione dei flussi internazionali di capitale, per cercare di ridurre gli squilibri dell’economia globale e la volatilità delle riserve. Secondo Mantega i paesi con eccesso di capitali potrebbero mettere le proprie risorse a disposizione del Fmi perché sostenga i mercati emergenti, agendo come credito al commercio internazionale. In merito al Fondo il governo argentino chiederà maggiore flessibilità nella concessione di prestiti, soprattutto nei confronti delle economie emergenti, maggiore potere di voto per i paesi in via di sviluppo e un sistema di controllo in grado di prevedere i segnali di una crisi soprattutto nei paesi di maggiore importanza per gli equilibri economici mondiali.
Buenos Aires chiederà anche una riforma degli organismi finanziari internazionali, come la Banca mondiale e le banche regionali per lo sviluppo, rivedendo il loro ruolo e analizzando la possibilità di ampliare le forme di finanziamento. Come anticipato dal capo di Stato Cristina Fernández Kirchner l’Argentina chiederà anche di combattere i paradisi fiscali, posizione che raccoglie consensi anche all’interno dell’Ue. Ieri inoltre Cristina ha discusso a lungo con il primo ministro australiano Kevin Rudd. Nel corso di una conversazione telefonica i due hanno gettato le basi per il raggiungimento di un’intesa su alcuni proposte in vista del summit. Il ministro Fernandez, nel fine settimana, dovrebbe anche sostenere la causa comune a molti paesi in via di sviluppo, che temono l’adozione di misure protezionistiche da parte dei grandi mercati di Europa e Stati Uniti.
Quello della difesa degli interessi economici nazionali è un tema molto delicato, che negli ultimi mesi ha creato non poche tensioni anche sul solido asse Buenos Aires-Brasilia. I due paesi infatti sono da mesi impegnati in una querelle sull’introduzione di limitazioni alle importazioni. Misure che hanno provocato un forte preoccupazione tra gli imprenditori. Ieri a Buenos Aires funzionari dei due governi si sono incontrati per cercare un accordo sul commercio bilaterale e torneranno a riunirsi la prossima settimana a San Paolo, con la partecipazione degli imprenditori, per trovare un’intesa che permetta di frenare gli effetti della crisi e la caduta dello scambio economico tra i due paesi. Lo hanno annunciato il segretario al Commercio Internazionale argentino Alfredo Chiaradia e il viceministro degli Esteri brasiliano Samuel Pinheiro Guimaraes al termine dell’incontro di ieri, segnalando che si terrà nelle giornate di mercoledì e giovedì e coinciderà con la “Settimana argentina” in Brasile, alla quale prenderà parte anche il capo di Stato argentino Cristina Fernandez Kirchner che dovrebbe incontrare il suo pari brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. Chiaradia ha sostenuto che “l’Argentina non accetta che si qualifichino le misure adottate nella regolazione del importazioni come protezionistiche”, che lavorerà perché si possano trovare soluzioni concordate “in funzione di ogni settore” e che bisogna evitare a ogni costo “l’eventualità di una deviazione del commercio dalla regione”.
Pinhiero Guimaraes, nel definire i contrasti con il paese vicino limitati a “questioni puntuali”, ha definito “strategica” l’alleanza tra Argentina e Brasile (lo scorso anno lo scambio commerciale ha superato i 30 miliardi di dollari). Nel percorso verso il G20 riveste infine una particolare importanza il viaggio a Washington di Lula, che sabato sarà il primo capo di Stato latinoamericano ricevuto dal presidente statunitense Barack Obama. Nei giorni scorsi il leader brasiliano aveva anticipato quali saranno le principali proposte del suo Paese al G20, sottolineando l’importanza di introdurre nuove forme di regolazione del sistema finanziario, per impedire che si svincoli dal sistema produttivo, e respingere ogni forma di protezionismo. In riferimento all’incontro con Obama, Lula aveva anticipato di ritenere che il leader americano sia quello che incontra i problemi maggiori, perché il cuore della crisi è negli Usa.
Il Velino
Matteo Tagliapietra