Anzianità, la finestra di primavera

09/01/2009

Nuova via di uscita per i pensionamenti anticipati, la seconda dell’anno. Ma il super-bonus del 32,7% frena gli esodi

Dal primo aprile può lasciare chi ha compiuto i 57 anni di età entro la fine del 2004 o i 56 se operaio oppure «precoce».

Riprende la marcia delle pensioni di anzianità. Ma, anche questa volta, a mettersi in cammino non dovrebbero essere in molti perché il superbonus introdotto dalla riforma, che consente di intascare in busta paga la quota totale dei contributi pagati (32,7% dello stipendio) rinunciando al pensionamento anticipato e all’ulteriore accredito previdenziale, sembra piacere. Soprattutto ai dipendenti con stipendi medio alti.

– I REQUISITI — Ad aprile si apre la seconda «finestra » del 2005, quella che consente il pensionamento a chi:
– ha maturato 35 anni di contributi e 57 anni di età entro lo scorso 31 dicembre. Il limite anagrafico è ridotto a 56 anni per gli operai e i «precoci», vale a dire i lavoratori con un anno intero di contributi versati prima dei 19 anni di età;
– può far valere, sempre alla data del 31 dicembre 2004, almeno 38 anni di contributi, indipendentemente dall’ età.

Chi ha i requisiti e decide di staccare definitivamente, deve dare le dimissioni entro la fine di marzo e presentare la domanda all’Inps. La scadenza di fine mese, come al solito, non è perentoria, ma costituisce solo una data a partire dalla quale è possibile ottenere la pensione di anzianità. Chi matura i requisiti può scegliere di lavorare anche oltre il 31 marzo e richiedere il trattamento pensionistico in qualsiasi momento, con decorrenza dal mese successivo a quello della cessazione del rapporto.

– LE ALTRE USCITE — La prossima finestra si aprirà il primo luglio ed è riservata a chi matura i 35 anni di contributi e i 57 anni di età entro il 31 marzo. Quella successiva, fissata al primo ottobre, si rivolge invece a chi raggiungerà i 35 anni e i 57 di età entro il 30 giugno. Tutti gli altri, chi matura il requisito alternativo (38 anni di contributi) che prescinde dall’età, gli operai e precoci che nel 2005 (entro settembre) acquisiscono il diritto con 35 anni e 56 di età dovranno, invece, pazientare sino al 1˚ gennaio del 2006.

– AUTONOMI—La finestra del primo aprile interessa anche gli artigiani, i commercianti e i coltivatori diretti. Ma solo se, al 30 settembre scorso, avevano raggiunto i 35 anni di contributi e i 58di età. Via libera anche per chi, a prescindere dall’anagrafe, ha accumulato 40 anni di contributi sempre entro lo scorso 30 settembre.

– SUPERBONUS—Tutto lascia prevedere che anche la seconda finestra del 2005 risulterà meno gettonata del solito. Le pensioni anticipate sono da qualche mese in frenata, per via del famoso bonusche garantisceun sostanzioso aumento di stipendio a chi resta al lavoro: il 32,70% esentasse.

C’è da presumere, quindi, che quest’anno l’esercito dei pensionati di anzianità farà nuove reclute soprattutto tra i lavoratori autonomi e tra coloro che per motivi diversi non sono interessati al super incentivo. E’ il caso, ad esempio, dei dipendenti pubblici per i quali il bonus arriverà forse nel 2006 e delle donne che, avendo un’età pensionabile più bassa di quella degli uomini (60 anni, anziché 65) possono sfruttarne i vantaggi per un periodo limitato.

Chi rinuncia alla pensione di anzianità in cambio del superbonus non può tornare sui suoi passi e chiedere all’ azienda il ripristino dei versamenti. Questa possibilità è stata esclusa in via definitiva da una recente nota dell’Inps (messaggio n. 4687/05) in seguito a un parere espresso in materia dal ministero del Lavoro. Chi dovesse scegliere il superbonus (per averlo da aprile deve farne richiesta entro il 31 marzo), potrà però chiedere la pensione in qualsiasi momento successivo (dando definitivamente le dimissioni), in virtù del principio secondo cui la finestra una volta aperta rimane tale per sempre.

Corriere della Sera
Domenico Comegna
21 marzo 2005