Anas porta Autostrade in tribunale, la società: bene così
09/01/2009
MILANO (Reuters) – L’Anas porterà in tribunale la vicenda dei rapporti tra Autostrade spa e Autostrade per l’Italia spa, mentre un portavoce della stessa Autostrade accoglie con favore l’idea che sia un giudice a valutare la situazione. Ma la vicenda potrebbe avere conseguenze sulla prospettiva di fusione della società con la spagnola Abertis.
Ieri sera il consiglio di amministrazione di Anas spa, in una nota ha comunicato che “ad esito di una approfondita disamina del complesso dei rapporti in essere con Autostrade spa e Autostrade per l’Italia spa (il consiglio) ha deliberato, all’unanimità, di promuovere dinanzi al Tribunale civile di Roma un’azione giudiziaria”.
Azione intesa, principalmente, dice la nota, ad “accertare se la mancata esecuzione, da parte della concessionaria autostradale, di investimenti previsti dalla convenzione di concessione e riguardanti opere per un valore di circa 2 miliardi di euro costituisca inadempimento e, nel caso, ad ottenere l’ordine di esecuzione di tali investimenti e/o il risarcimento dei danni conseguenti”.
Al centro della controversia, i mancati investimenti effettuati da Autostrade, che tra 2001 e 2006 avrebbe effettuato solo 3 miliardi di euro di investimenti rispetto ai 6,5 previsti, come affermato oggi in un’intervista sul Corriere della Sera dal ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro: “Se incassi i pedaggi e non fai tutti gli investimenti ai quali ti eri impegnato, ti metti in tasca denari che per la parte non adempiuta della convenzione, non ti spettano…” ha detto Di Pietro. Ricordando come nello stesso periodo Autostrade abbia pagato 2 miliardi di euro di dividendi e si appresti a pagarne altri 2,1 nella prospettiva di fusione con la spagnola Abertis.
L’iniziativa di Anas è stata commentata da un portavoce di Autostrade dicendo: “Abbiamo sempre tenuto una costante comunicazione con Anas sui motivi dei ritardi. Ben venga che ci sia un giudice che si occupi di accertare i fatti. Ci riserviamo ulteriori valutazioni quando avremo informazioni più dettagliate”.
La società ha sostenuto di non aver effettuato una parte degli investimenti previsti a causa di ritardi nelle normative e autorizzazioni dipendenti da autorità pubbliche.
Ieri sera intanto un portavoce della Commissione Ue aveva riferito che era giunta a Bruxelles la risposta italiana alla richiesta di informazioni della Commissione europea sulle modifiche al regime delle concessioni per le concessionarie Autostradali.
La riforma della legislazione, promossa dal ministro Di Pietro, era stata interpretata dall’Unione europea come un tentativo italiano di bloccare la fusione fra la società Autostrade e la società spagnola Abertis.
Fonte:
Reuters