America Latina, Sace: Un mercato con la “A” maiuscola
24/12/2010
Roma, 24 dic (Il Velino/Velino Latam) – Asia e America Latina? Sono mercati con la "A" maiuscola. Il rapporto Sace sulle "prospettive per le esportazioni italiane", dedica un capitolo all'analisi dei mercati di due regioni che "hanno mostrato una notevole resistenza alla crisi internazionale e dinamismo nella fase di ripresa".
Il documento dal titolo "Qualcosa è cambiato" spiega che "la reazione dei governi è stata rapida e l’adozione di piani di investimenti pubblici (ad es. Cina e India ma anche paesi minori come Perù e Indonesia) e di stimolo ai consumi privati (India, Brasile) ha determinato, insieme al progressivo miglioramento del contesto globale, un pieno recupero dell’attività economica, visibile già dalla fine del 2009. Grazie alla stabilità macroeconomica e alla solidità finanziaria guadagnate negli ultimi anni, entrambe le aree hanno registrato una performance discreta anche nel pieno della crisi. Nel 2009 l’Asia emergente ha registrato una crescita del 6,8% del PIL, dato fortemente influenzato dalla crescita della Cina, mentre il Sud America ha riportato una flessione contenuta del -1,7%".
Se in Asia "il ritmo dell'attività industriale cinese" è il traino per i paesi circostanti, la ripresa dell'America Latina "è più eterogenea e legata a paesi trainanti (Brasile, Colombia e Cile) ripartiti rapidamente, mentre nelle economie legate al ciclo economico statunitense (Messico) e con strutture meno diversificate, la ripresa sarà più lenta". Il capitolo riferisce infine della situazione dell'export in America Latina, "peggiorata 2009, con un calo delle esportazioni pari al 26%, per tutte le principali economie della regione.
Stime e previsioni mostrano una situazione piuttosto variegata per il 2010 e il 2011: il Brasile, principale meta dell’export italiano nell’area, recupera e supera la contrazione registrata nel pieno della crisi (+26% nel 2010 e +14% atteso nel 2011) grazie alla domanda di prodotti lavorati e delle apparecchiature meccaniche; il Messico, pur riportando dati positivi (l’export cresce di circa il 10% nel 2010 e nel 2011) resta ancora al di sotto del livello pre-crisi, complice il ritardo del recupero dell’industria nazionale molto dipendente dalla domanda statunitense; emergono invece mercati minori, come il Cile, in cui il valore dei beni esportati cresce del 17% nel 2010 e dell’8% nel 2011".
Fonte:
Il Velino