Alluvione Sud Asia: 330 i morti, si teme epidemia malaria
09/01/2009
GUWAHATI, India (Reuters) – Mentre si aggrava il bilancio delle vittime delle alluvioni che hanno colpito l’Asia meridionale salendo a 330 morti, oggi crescono anche i timori che un’epidemia possa diffondersi fra i milioni di sfollati costretti ad abbandonare le proprie case dalle piogge torrenziali.
Nello stato dell’India orientale dell’Assam, dove più di 3 milioni di persone sono state costrette a rifugiarsi in campi di emergenza e sono rimaste isolate dai loro villaggi, il lento ritiro delle acque e il progressivo aumento della temperatura hanno alimentato la paura che possa scoppiare un’epidemia di malaria o di encefalite.
“Ora siamo veramente preoccupati possa scoppiare un’epidemia nell’Assam”, ha detto a Reuters il primo ministro del governo regionale Tarun Gogoi.
Ogni anno i monsoni lasciano una scia di distruzione al loro passaggio, ma, allo stesso tempo, l’economia prevalentemente agricola di queste regioni dipende dall’abbondanza di queste piogge.
Nelle ultime due settimane si è verificata una delle peggiori alluvioni a memoria d’uomo, che ha colpito circa 35 milioni di persone, lasciandone 10 milioni senza casa o completamente isolate dai propri villaggi.
Inoltre, parte dei raccolti sono andati perduti, spazzati via dall’acqua che ha tracimato dagli argini dei fiumi.
La maggior parte degli stati dell’India orientale e due terzi dei 64 distretti in cui è diviso il Bangladesh sono stati sommersi dall’acqua.
Le cifre fornite dal governo indiano e citate anche dall’Unicef parlano di più di 1.100 persone uccise dalle inondazioni di quest’anno, cifra che ancora non include l’ultima ondata di vittime.
Medici e paramedici che stanno già affrontando con difficoltà l’alto numero di casi di febbri e dissenteria, temono che, una volta cominciato il controesodo degli sfollati che tornano ai loro villaggi, le acque stagnanti e i fanghi residui creeranno le condizioni ottimali per il moltiplicarsi delle zanzare portatrici di malaria.
Fonte:
Reuters