Allarme Ue: l’Italia rallenta Deficit al 3% e boom di disoccupazione

05/11/2013

L'Italia rallenta e l'Ue le suona la sveglia. Gli sforzi fatti nel 2012 sul versante dei conti pubblici non sono ancora consolidati e dunque è "troppo presto per cantar vittoria". Parole che il Commissario agli Affari Economici, Olli Rehn, pronuncia riferendosi all'Europa tutta ma che suonano come un campanello d'allarme per l'Italia. I numeri per il Belpaese sono ancora molto preoccupanti: chiuderà il 2013 con un deficit al 3% (in lieve peggioramento rispetto al 2,9% precedente), un debito al 133%, un tasso di disoccupazione al 12,2% e una crescita negativa dell'1,8%.

Previsioni dell'Unione europea, che attribuisce al nostro Paese qualche timido segnale di risveglio per il prossimo anno, con una crescita stimata allo 0,7% e un deficit in flessione al 2,7%. L'effetto trascinamento della crisi di questi anni, avverte l'Ue, produrrà però livelli record per debito (134%) e disoccupazione (12,4%).

Deficit sale al 3%
L'Italia "sta rallentando" sul percorso di risanamento dei conti pubblici, dopo "i grandi sforzi compiuti nel 2012", avverte la Commissione europea nel capitolo
sull'Italia delle sue previsioni autunnali. Il documento contiene alcune revisioni al ribasso delle stime sul deficit-Pil: al 3% quest'anno, dal 2,9% indicato nelle previsioni della primavera scorsa, e al 2,7% nel 2014, dal precedente 2,5 per cento.

Disoccupazione record
Il dato più allarmante è quello sulla disoccupazione. "Sulla scia di una recessione profonda e protratta, l'occupazione continua a diminuire sostanzialmente nel 2013, per poi stabilizzarsi nel 2014 e segnare una ripresa solo nel 2015", scrive Bruxelles. Questo contribuirà a portare "il tasso di disoccupazione al livello record del 12,4% nel 2014".

Pil al -1,8%
Peggiora anche il dato sulla crescita nel 2013: dal -1,3% previsto in primavera
passa oggi a -1,8%, mentre resta invariata a 0,7% la stima del pil del 2014. "La recessione potrebbe essere al punto di svolta. Dopo una nuova forte contrazione nel 2012-13 l'attività si riprenderà gradualmente nel 2014-15".

Rehn: Troppo presto per cantar vittoria
Eppure qualcosa si muove. Per il Commissario agli Affari economici Olli Rehn "l'economia europea ha raggiunto il punto di svolta" ci sono segnali di ripresa. Ma, avverte Rehn, la disoccupazione resta a livelli "inaccettabilmente alti". Che conclude: "il consolidamento dei bilanci pubblici e le riforme strutturali hanno creato le basi per la ripresa è troppo presto per dichiarare vittoria".

 

Fonte:
Rai News 24