Alitalia, tutti la vogliono. Presentate 11 offerte

09/01/2009

Sono 11 le offerte per Alitalia, nell’ultimo giorno in cui l’advisor ha aperto le porte alle manifestazioni d’interesse per l’acquisto del 30% del capitale della compagnia aerea. Alla fine però non sono né Klm né Air France, le eterne pretendenti alla fine non si sono fatte avanti, forse impaurite dalla voragine di debiti che è stata messa nero su bianco proprio ieri. Anche se Air France dice che potrebbe ancora decidere di partecipare al secondo round della gara.

La società stima infatti che il bilancio 2006 si chiuderà con una perdita intorno ai 380 milioni di euro. L’indebitamento del gruppo torna oltre quota un miliardo: 1,026 mld al 31 dicembre 2006. Il Cda è ormai dimissionario. Una situazione disastrosa e con i sindacati sul piede di guerra in attesa di una ristrutturazione che si annuncia pesante.

Il titolo Alitalia lunedì mattina in caduta libera a Piazza affari, ha avuto una impennata terminale in serata: è stato persino sospeso per eccesso di rialzo nelle contrattazioni dell’After hours (alla fine ha chiuso in rialzo dell’1,86% a 1,09 euro con scambi sono da capogiro pari al 7,5%).

Chi sono dunque gli acquirenti rimasti in gara? Uno è un finanziere milanese, Paolo Alazraki, che si era già fatto avanti nelle scorse settimane. L’altro soggetto è una cordata – la Management&Capitali- del gruppo di Carlo De Benedetti, affiancata nella gara per Alitalia da Goldman Sachs, Cerberus e Alcide Leali, ex patron di Air Dolomiti, già ceduta a Lufthansa. Poi ci sono Air One attraverso la AP Holding che fa capo a Carlo Toto che godrebbe del sostegno finanziario di ntesa-Sanpaolo, la Texas Pacific Group.

E ancora ci sono anche tre fondi internazionali: Benstar-Saturn Enterprises, MatlinPatterson Global Advisers e Terra Firma Investments. Nel lotto dei partecipanti, a sorpresa, anche l’Unione Piloti che ha presentato una manifestazione di interesse attraverso l’advisor Net Present Value e che si avvale del sostegno finanziario della Banca di Roma.

Presenti anche Unicredit Banca Mobiliare, Fabio Scaccia e una cordata formata da Porcellana Castello e Capper-No.

Le buste sono state aperte in serata e molte, come quella del finanziere Alazraki, in realtà sono interessate a tutto il pacchetto di controllo della società, cioè all’intera quota del Tesoro del 39% del capitale. «Presentiamo l’offerta –ha detto Alazraki- forti di un buon piano industriale, che, peraltro, abbiamo esposto a due dei quattro concorrenti in gara».

Alzaraki, che ha sempre subordinato il suo piano di ristrutturazione all’acquisizione del placet dei sindacati, ha annunciato che già oggi alle 11 intende fare i primi incontri con i rappresentanti dei lavoratori per la presentazione dei contenuti della sua offerta.

Alzaraki è il presidente di una società che si chiama Wonders & Dreams ed ha accolto «con preoccupazione» i dati diffusi ieri da Alitalia che prevedono una perdita nel 2006 di 380 milioni di euro. «Sicuramente queste perdite ci preoccupano. Ma quando il temporale diventa tempesta, con una buona nave, che in questo caso è il nostro piano e l’accordo con i sindacati, si può arrivare in porto anche se forse ci vorrà più tempo».

E proprio martedì c’è già uno sciopero dalle ore 12 alle 16 dai controllori di volo dell’Enav (per sapere i voli cancellati e in ritardo si può consultare il Numero Unico 06/2222, o consultare il sito internet www.alitalia.it).

Il presidente del Consiglio Romano Prodi, a tempo scaduto, di fronte ai due pretendenti, ha detto – dal vertice dell’Unione Africana ad Addis Abeba dove si trovava lunedì – di essere “ottimista” sul futuro della compagnia di bandiera. «Perché – ha spiegato – abbiamo fatto un bando estremamente chiaro e trasparente».

Naturalmente dalle buste con la manifestazione dell’interessamento, ora bisognerà aspettare la presentazione di vere e proprie offerte d’acquisto. La gara si espleterà infatti a marzo.

Prodi non ha voluto però commentare i debiti resi noti ieri dalla compagnia: «Non commento i risultati, le cifre parlano», ha detto. Il sindaco di Roma Walter Veltroni ha da parte sua scritto una lettera preoccupata sul futuro della società “Aeroporti per Roma” che gestisce Fiumicino.

«Il bando – ha ricordato il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi – ha fissato alcuni requisiti di fondo per cui se uno non è interessato dice “non vado proprio”. Se si fosse spinto troppo in avanti – continua Bianchi -non sarebbe servito un bando ma un’interlocuzione troppo lunga. Noi abbiamo preferito fare un bando di principi e regole generale generali e con chi sarà interessato, e lo vedremo questa sera, discutere su come precisarlo».

Secondo il ministro però il gioco delle alleanze è solo appena partito e il percorso che porterà alla privatizzazione della compagnia si svolgerà nei prossimi due mesi con la possibilità che grandi partner come Air France rimasti finora in disparte rientrino in pista.

Fonte:
Megachip