Alitalia, oggi il piano: previsti esuberi
09/01/2009
Secondo indiscrezioni sarebbero mille. Ma la compagnia ribadisce: «Ancora da quantificare»
ROMA – Potrebbero essere previsti fino a mille esuberi nelle linee di piano industriale Alitalia che il presidente Maurizio Prato presenterà giovedì al cda della compagnia. È quanto risulta da prime indiscrezioni di fonti che seguono il dossier secondo le quali, l’eventuale taglio di personale dovrebbe essere gestito sia con il ricorso alla cassa integrazione sia con la mobilità verso la pensione. In una nota Alitalia precisa tuttavia che, per quanto riguarda gli esuberi, «la quantificazione allo stato non è ancora definita».
RICAPITALIZZAZIONE – Secondo le linee guida sarebbero previsti tra 500 e 1.000 esuberi tra il personale. Mentre la ricapitalizzazione sarebbe da circa 1,5 miliardi di euro e il peso dello snodo di Malpensa sarebbe invece fortemente ridimensionato. Il consiglio di amministrazione di Alitalia si riunirà giovedì pomeriggio per l’approvazione. Successivamente il presidente Prato lo presenterà al sindacato. L’aumento di capitale avrebbe un duplice scopo: da un lato consentire la diluizione della quota pubblica (il Tesoro non dovrebbe infatti sottoscriverlo) e l’ingresso di nuovi azionisti dall’altro, fornire i mezzi per il rinnovo della flotta di medio e lungo raggio.
FIUMICINO – Con il ridimensionamento dell’attività su Malpensa verranno trasferiti parte dei voli su Fiumicino; tagliate le rotte meno redditizie, in particolare quelle verso l’Estremo Oriente come Cina e India. Tra il personale navigante secondo fonti sindacali sarebbe stimato in circa 500 unità il personale «in eccesso»: 350 tra gli assistenti di volo e 150 tra i piloti. Non solo i naviganti sarebbero però coinvolti: alcune centinaia di esuberi potrebbero infatti verificarsi tra lo staff del personale di terra. Un’operazione che quindi potrebbe coinvolgere, nella più pessimistica delle ipotesi, circa mille lavoratori.
ADVISOR – All’esame dei consiglieri, inoltre, anche la scelta dell’advisor nell’operazione di vendita della compagnia. Due giorni fa sarebbero scaduti i termini per la presentazione delle domande. Secondo indiscrezioni tra le banche d’affari in lizza ci sarebbero Jp Morgan, Citigroup, Banca Leonardo e Deutsche Bank.
SINDACATI – Al termine del consiglio di amministrazione, Prato vedrà tutte le varie sigle alle quali illustrerà le linee guida del piano. A quanto si apprende, il manager intenderebbe sottoscrivere un patto con i sindacati che garantisca la «pace sociale» in questa fase di risanamento. Una fase che potrebbe durare diversi mesi e che dovrebbe traghettare la compagnia verso il futuro acquirente. Tra i più accreditati c’è ancora Air France-Klm mentre continuano a seguire la partita l’Air One di Carlo Toto, il fondo Usa Tpg e la cordata guidata da Antonio Baldassarre. Già dalla prossima settimana Prato dovrebbe ricominciare le consultazioni con i soggetti interessati.
NODO MALPENSA – Intanto, mercoledì c’è stato un lungo incontro tra il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e il sindaco di Milano, Letizia Moratti, che ha parlato di «scelta suicida» se verrà confermato l’addio di Alitalia all’hub di Malpensa. «È un piano suicida non per Malpensa – ha spiegato il sindaco di Milano – ma per la stessa Alitalia e rappresenta un grosso rischio anche per il sistema Paese». I ventilati tagli che Alitalia potrebbe fare a Malpensa – ha fatto eco Formigoni – non danneggeranno lo scalo internazionale che ha già riscosso l’interesse di numerose compagnie straniere «pronte a subentrare». Il nuovo piano – ha detto Formigoni – «si ritorcerà solo contro la compagnia, mentre Malpensa e il Nord è destinato comunque a crescere. Le compagnie straniere sono interessate a coprire i vuoti che Alitalia lascerà negli aeroporti del Nord». Formigoni ha ricordato che l’American Airlines «ha deciso di aprire nuove rotte da e per Malpensa». L’aeroporto è cresciuto in questi ultimi anni non solo per il numero dei passeggeri e delle merci, ma anche dal punto di vista qualitativo: «è il più puntuale d’Europa».
Fonte:
Corriere della Sera
30 agosto 2007