Alitalia, il consorzio Tpg-Mediobanca si ritira dalla gara
09/01/2009
I concorrenti rimasti in gara si riducono dunque a due con Ap Holding e Ubm-Aeroflot. Mlo
La gara per la privatizzazione di Alitalia perde un concorrente, dopo che questo pomeriggio (a mercati chiusi) il consorzio formato dal fondo Usa Texas Pacific Group, da Matlin Patterson e da Mediobanca, ha annunciato il proprio ritiro. Anche se, come ha precisato all’Afp una fonte vicina al consorzio, Tpg «potrebbe riaprire il dossier se il Tesoro decidesse di modificare le regole del gioco». Restano così al momento in gara le cordate formate dalla AirOne di Carlo Toto appoggiata da Intesa Sanpaolo e quella costituita dal vettore russo Aeroflot col sostegno del gruppo Unicredit. Le offerte vincolanti dovranno essere presentate entro il 2 luglio.
«Esaminata la procedura che regola la fase delle offerte vincolanti della vendita di Alitalia – si legge nella nota diffusa da Tpg – si ritiene di non essere nelle condizioni di ottemperare puntualmente a quanto da essa prescritto. Pertanto il consorzio, pur apprezzando l’ammissione alla fase finale della gara da parte del ministero dell’Economia, si trova, al momento, nell’impossibilità di procedere oltre».
La rinuncia da parte di Tpg-Matlin Patterson-Mediobanca giunge dopo che il Ministero dell’Economia una settimana fa aveva diffuso la seconda lettera di procedura con la quale sono stati comunicati ai potenziali acquirenti contenuto e modalità di presentazione delle offerte. Il giorno successivo la compagnia svelava il proprio bilancio: il 2006 si è chiuso per Alitalia con una perdita netta di 626 milioni di euro che, cumulata al rosso del primo trimestre di quest’anno, ha fatto sì che le perdite siano superiori a un terzo del capitale, rendendo probabilmente necessaria una ricapitalizzazione.
Tpg non ha precisato quali elementi della procedura hanno reso «impossibile» il prosieguo alla gara. Ma uno degli ostacoli più volte evocati è quello relativo alla nazionalità. Nella lettera di procedura inviata lo scorso 22 maggio, e in cui il Tesoro si era detto disponibile a cedere tutta la quota di Alitalia in suo possesso, il ministero si era cautelato sul fronte del mantenimento dei cosiddetti diritti di traffico, nel caso in cui l’offerta migliore fosse presentata da soggetti «extracomunitari», come appunto il fondo Usa. Nella lettera infatti, via XX settembre precisava che «in caso di presentazione dell’offerta vincolante da parte di una cordata o di una NewCo», l’offerta dovrà includere «l’impegno ad adottare una struttura societaria, azionaria o di governance che, alla data di sottoscrizione del contratto definitivo, sia adeguata a garantire il mantenimento, in capo ad Alitalia della possibilità di accedere al portafoglio dei diritti di traffico della Repubblica italiana».
Tpg intanto non abbandona del tutto la partita dei «cieli»: europei: proprio una settimana fa British Airways aveva annunciato di essersi alleata con il fondo Usa e altri tre fondi spagnoli per esaminare una possibile offerta in cordata per la compagnia spagnola Iberia.
Il titolo Alitalia sul mercato After Hours, dopo essere stato sospeso per eccesso di ribasso, segna alle 19 un calo del 2,5% a quota 0,834 euro.
Fonte:
La Stampa