Alitalia, i tre possibili scenari

09/01/2009

Partiamo da un numero e una data. Il numero è un milione di euro, cioè quanto perde ogni giorno l’Alitalia. La data è il 31 marzo, giorno indicato da Air France per la chiusura della trattativa sulla compagnia di bandiera.

1) Alitalia ad Air France. Sono tre le condizioni, tutte molto complicate, che devono verificarsi per il passaggio di Alitalia sotto le ali di Air France. Che Sea rinunci a una maxi-causa da 1,2 miliardi di euro. Che i sindacati, i quali hanno già detto di non essere disponibili, firmino un impegno sul nodo degli esuberi (calcolati in 2.100 dipendenti). E poi il prestito ponte dello Stato italiano da 300 milioni, sul quale non ci sarebbero difficoltà dall’Europa. Come dire, una corsa a ostacoli.

2) Il commissario. Più volte è stato evocato il caso Parmalat. E il Tesoro ha ripetuto che non ci sono molte alternative: o si vende ai francesi o scatta il commissariamento. Un periodo che potrebbe essere preparatorio per la ricerca di un altro compratore. Al commissario spetterebbe a quel punto il compito di lavorare o per la liquidazione, oppure per il rilancio. L’effetto immediato sarebbe però molto forte: la possibile riduzione degli aerei utilizzati da circa 170 a 70, cioè soltanto le rotte redditizie.

3) La cordata italiana. Il leader del Pdl, Silvio Berlusconi l’ha rilanciata. Il premier Romano Prodi ha risposto che se ci sono altre offerte, dovranno essere serie e presentate a breve. Tecnicamente si potrebbe trattare di un’offerta alternativa, che per essere accolta dovrebbe essere migliorativa di quella di Air France, che valuta le azioni Alitalia 9-10 centesimi e che è disposta a realizzare un aumento di capitale da un miliardo di euro. Finora l’unica proposta mai arrivata sul tavolo è stata quella della cordata Air One, che valutava la compagnia un centesimo per azione e prevedeva investimenti per 4,3 miliardi. Gli altri nomi dovranno arrivare entro il 31 marzo.

Fonte:
Corriere della Sera