Alimentare: Assocamerestero, 60% esportazioni Italia verso UE
09/01/2009
(ANSA) – ROMA, 5 MAR – Il 60% delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani e’ diretto verso l’Ue e in particolare verso Germania, Francia, Regno Unito e Svizzera. Tra le regioni della penisola, spetta alla Calabria il primato per la quota piu’ alta di prodotti esportati. In generale, l’Italia e’ il primo paese esportatore di vino.
A fornire il quadro dei prodotti Made in Italy che vanno oltre i confini nazionali e’ Assocamerestero.
”Il 22% del fatturato dell’agroalimentare italiano e’ esportato grazie all’azione di 16 mila imprese”, afferma EDOARDO POLLASTRI, presidente vicario di Assocamerestero.
Per rafforzare tale tendenza, aggiunge, le Camere di Commercio italiane in Europa prevedono di realizzare progetti di promozione per circa 670.000 euro, pari al 10% del totale della programmazione, (il 20% del totale delle attivita’ rispetto alle 85 attivita’ progettate).
Quanto al quadro regionale, dopo la Calabria, che detiene il primato con il 31,8%, sono il Trentino Alto Adige (21,1%) e la Campania (18,4%) ad avere la quota piu’ alta di agroalimentare in rapporto al loro export. Ultima la Valle d’Aosta (2,2%).
Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dall’Assocamerestero, l’Italia e’ il primo Paese esportatore per quantita’ di vino: in media 18 milioni di ettolitri l’anno, a fronte di una produzione annuale di 51 milioni di ettolitri, soprattutto verso Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Canada, Giappone.
La competizione su questi mercati, sottolinea Fabio Morvilli, rappresentante delle Camere di Commercio italiane in Europa, ”e’ agguerrita e proviene soprattutto dai produttori locali, che spesso possono vantare produzioni di analogo livello ma hanno spesso dalla loro una distribuzione piu’ efficiente e capillare”. Per questo, prosegue, sono nati i desk Indis (Istituto nazionale distribuzione e servizi di Unioncamere) che presso le Camere di Parigi, Londra, Francoforte, Zurigo, Barcellona hanno il compito di monitorare la presenza sul mercato dei prodotti agroalimentari tipici italiani (dall’evoluzione normativa all’analisi delle attivita’ di promozione e tutela dei prodotti agricoli ed alimentari dei principali competitori dell’Italia).
E’, infatti, soprattutto la contraffazione a preoccupare: le imitazioni, ricorda, hanno generato un giro d’affari di 52,6 miliardi di euro ed e’ previsto che nel 2006 si arrivi a 110 miliardi di euro.(ANSA). KSG 05-MAR-04 16:48 NNNN