Al Zarqawi ucciso in un raid aereo Usa

09/01/2009

Il premier iracheno Al Maliki: «Grazie alla popolazione e ai militari. Colpiremo chiunque segua la sua strada». Scatta l’applauso

BAGDAD – Abu Musab Al Zarqawi, il leader di Al Qaeda in Iraq, è stato ucciso durante un attacco aereo congiunto compiuto da forze statunitensi e giordane alle 18.15 di mercoledì. La notizia diramata giovedì mattina dalla tv americana Abc, è poi stata confermata dal primo ministro iracheno Nuri al-Maliki e dalla stessa Al Qaeda. L’Iraq si è liberato del suo nemico numero uno proprio nel giorno in cui il premier Nouri al Maliki ha sottoposto al parlamento i nomi dei candidati alla guida dei ministeri della difesa e degli interni, e ne ha ottenuto la ratifica.

Il cadavere di Al Zarqawi (Reuters)
LA FOTO – Nel raid è stata colpita una casa vicino a Baquba, dove si nascondeva il capo qaedista in Iraq. A testimonianza del fatto che questa volta il leader terroristico giordano è morto il comando militare Usa in Iraq ha mostrato una foto del suo cadavere. Nell’immagine Al Zarqawi ha barba e baffi, non apparendo molto diverso da come compare in altre foto già diffuse in passato. Il terrorista giordano è stato identificato grazie alle impronte digitali, ma sono in corso anche le analisi del Dna. Il risultato del test si avrà «entro 48 ore», ha assicurato il generale Bill Caldwell in un’affollata conferenza stampa tenuta a Bagdad con il primo ministro Nuri al-Maliki.

L’OPERAZIONE – «Abbiamo posto fine» all’esistenza di Zarqawi, ha annunciato al Maliki. Immediatamente è partito un applauso scrosciante dei giornalisti, simile a quello che nel novembre del 2003 salutò l’annuncio della cattura di Saddam Hussein fatto dal proconsole americano a Baghdad Paul Bremer. Maliki ha aggiunto che l’operazione è il risultato della collaborazione dei cittadini, e ha ringraziato la popolazione e le forze armate. «Ogni volta che apparira un Zarqawi lo uccideremo – ha aggiunto il primo ministro -. Continueremo a combattere chiunque ne segua la strada. Tra noi è guerra aperta». Dieci giorni fa – ha aggiunto Maliki – era stato compiuto un altro attentato, fallito, contro il terrorista. Poi il generale Caldwell ha mostrato il video del bombardamento e spiegato alcuni dettagli dell’operazione. Il bombardamento è stato preparato grazie a settimane di lavoro dei servizi di intelligence: Caldwell ha sottolineato come non vi fossero dubbi sulla presenza di Al Zarqawi nell’edificio poi colpito dagli F-16. Il portavoce ha anche reso noto come al momento del bombardamento nell’edificio fosse presente anche il consigliere spirituale di Al Zarqawi, Abdul Rahman al Iraqi.

Fonte:
Corriere della sera