Al via Unicredit-Capitalia
09/01/2009
Fusione operativa a partire da ottobre. Sarà la seconda banca europea
Nascerà ufficialmente oggi la seconda banca europea e la prima dell’Area euro, con le assemblee di Unicredit e Capitalia convocate in contemporanea per le 10 del mattino che dovranno deliberare sulla fusione tra i due istituti. Sono passati meno di due mesi e mezzo da quando, il 16 maggio scorso, le due banche hanno emesso un comunicato per confermare l’«esistenza di contatti» in vista di una aggregazione». Tempi serrati dunque per Alessandro Profumo, con la fusione che dovrebbe diventare operativa già in ottobre.
La banca che nascerà dalla fusione di Unicredit e Capitalia avrà una capitalizzazione di borsa di circa 100 miliardi e trarrà il 50% dei propri ricavi fuori dall’Italia. La governance sarà di tipo tradizionale, con Dieter Rampl presidente, Profumo amministratore delegato. Al presidente di Capitalia, Cesare Geronzi, sarebbe toccata la vice presidenza ma, avendo accettato gli incarichi in Mediobanca, dove è presidente del consiglio di sorveglianza e del patto di sindacato, non ne potrà avere nella nuova banca post fusione. Al suo posto siederà Berardino Libonati. Nel cda della nuova Unicredit, i cui componenti saranno 24, ci saranno quattro rappresentanti di Capitalia: si tratta, oltre a Libonati, di Salvatore Ligresti (FonSai), Donato Fontanesi (Manodori) e Salvatore Mancuso (Regione Sicilia). Il cda di Unicredit in programma il 3 sarà chiamato ad approvare i conti.
Unicredit e Capitalia hanno già incassato il via libera di Bankitalia e ora attendono l’Antitrust, che ha avviato un’istruttoria sulla fusione perchè vede rischi per il mercato della raccolta e degli impieghi in diverse province e per le partecipazioni in Mediobanca e Generali. L’istruttoria si chiuderà entro il 7 ottobre, ma non è escluso che i tempi siano più stretti. Capitalia e Unicredit, che complessivamente detengono il 18,1% di Mediobanca, si sono impegnate a ridurre, dopo le delibere assembleari, la propria quota al 9,39%.
Fonte:
La Stampa