Accelera la crescita globale (4,9%), ma il petrolio punta a 80$
09/01/2009
Nel 2005, la crescita mondiale ha superato le previsioni e le pressioni inflazionistiche sono rimaste moderate, nonostante l’aumento dei prezzi del petrolio e catastrofi naturali come l’uragano Katrina, ma le previsioni di crescita vigorosa per il 2006 (+4,9%) e il 2007 (+4,7%) rischiano di essere riviste al ribasso, soprattutto se si accentuano il caro petrolio e gli squilibri mondiali: sono queste in sintesi le conclusioni del Fmi sulle prospettive dell’economia mondiale del «World Economic Outlook», divulgato il 19 aprile a Washington.
Il Fondo monetario esorta i governi ad agire per un aggiustamento ordinato degli squilibri mondiali: «È necessario facilitare un riequilibrio della domanda mondiale e un riallineamento dei tassi di cambio a medio termine, ovvero un netto deprezzamento del dollaro americano rispetto al suo livello attuale e un apprezzamento delle monete dei Paesi eccedentari – in particolare vari Paesi dell’Asia e i Paesi produttori di petrolio». Le pressioni inflazionistiche restano «sorprendentemente moderate», ma il Fondo invita le autorità monetarie a stare all’erta: se finora la diminuzione dei prezzi delle importazioni ha avuto un effetto moderatore, in futuro «un rialzo ciclico dei prezzi delle importazioni potrebbe contribuire all’intensificarsi delle pressioni inflazionistiche».
Con una capacità in eccesso ancora molto bassa, si legge nel «World Economic Outlook» di aprile, i mercati sono fortemente esposti agli shock petroliferi e, sulla scia dell’aumento della incertezza geopolitica in Medio Oriente, i rischi legati al peggioramento dello scenario sono in deciso rialzo «con un 15% di probabilità che il prezzo del petrolio resti inchiodato oltre gli 80 dollari al barile per la metà del 2006».
Fonte:
Il Sole 24 Ore